Lunedì 30 maggio 2016 - Incontro molto partecipato quello sul tema della pineta, nonostante la concomitanza con la Festa della Musica che si teneva alla stessa ora al Cinema Vittoria. Il volantino di presentazione riportava “Il futuro della Pineta di Loiano” e proprio sul cosa fare e come farlo si è incentrato il confronto, seguendo la presentazione dell’Assessore all’Ambiente, Alberto Rocca.
Iniziando dalla storia della pineta, creata negli anni ’30 per fermare la caduta di massi e terra verso il paese, ai mancati interventi che sarebbero stati necessari dopo una quarantina d’anni, si è arrivati ad oggi quando interventi importanti non sono più rimandabili.
L’Assessore: “La nevicata del 2015 ha ulteriormente aggravato una situazione già difficile data anche dall’età degli alberi, considerando che il Pino Nero ha una vita media di 70/90 anni. Come sempre ci si scontra con la cronica mancanza di fondi dei Comuni e per questo parteciperemo ad un Bando che ci potrebbe permettere di dare inizio ad una prima parte di lavori“.
Si partirebbe da una parte minima (circa 3,5 ettari su circa 15 totali di pineta), che è la superficie di proprietà del comune mentre il restante appartiene a i privati. Loiano parteciperà al bando per una somma di 50.000 euro con una copertura del 100% dei lavori; il Comune dovrà comunque pagare la quota di IVA (11.000 euro). Il piano prevede quindi tre step:
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Partecipazione al Bando e, in caso di aggiudicazione, taglio di circa 500 piante morte e rimozione di altre 200 già cadute (per questo sono già stati chiesti tre preventivi ad altrettante aziende)
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Informare i proprietari, coinvolgendoli ed affiancandoli in un percorso di ripristino (anche attraverso la partecipazione a Bandi)
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Iniziare a valutare gli interventi da effettuare per il futuro della pineta
E proprio su questo ultimo punto (tema centrale della serata), si è dibattuto fra varie opzioni: ripiantare pini oppure altre tipologie di alberi o, in alcune zone, lasciare crescere il prato. Istruttivo l’intervento di Eugenio Nascetti che ha ricordato che la pineta è cresciuta su terreni storicamente molto diversi fra loro e che quindi le nuove piantumazioni non potranno avvenire in maniera generica ma procedendo per settori.
Sulla stessa linea anche Paolo Gamberini, “sarebbe importante mantenere il fronte dei pini che si affacciano sul paese perché sono la caratteristica del nostro Comune” e l’Agronoma Dott.ssa Letizia Monti, “non serve fare guerre fra pino-sì-pino-no, ma procedere per zone e secondo le caratteristiche del terreno”. Per la Prof.ssa Gironi, “una grande opportunità per la scuola di Agraria e per gli alunni che potranno così affiancare tecnici ed esperti nei lavori”. Ed infine il Prof Gilmo Vianello “è necessario un programma ventennale di riqualificazione per ambiti”.
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