Intanto grazie a Barbara Panzacchi, Sindaco di Monghidoro e Presidente dell’Unione Savena Idice per la disponibilità a rispondere ad alcune domande
Emergenza sanitaria, come Presidente dell’Unione Savena Idice qual è la situazione generale nei comuni dell’ Unione (Monghidoro, Loiano, Pianoro, Ozzano, Monterenzio)?
Nella nostra Unione nel complesso la situazione è sotto controllo, continuamente monitorata dai Colleghi dei Comuni aderenti; le criticità rilevate riguardano in particolare modo le strutture residenziali per anziani le CRA e le strutture sanitarie che hanno certamente pagato il prezzo più alto in questa emergenza pandemica nell’intero territorio metropolitano.
La struttura dei Servizi Sociali (che fanno capo all’Unione), come sta rispondendo a questa improvvisa ed imprevedibile emergenza?
La struttura dei Servizi Sociali è quella sicuramente messa più a dura prova, in quanto molteplici sono i servizi nei quali è impegnata e svariate le risposte che deve saper fornire alla cittadinanza, soprattutto alla fascia più fragile della popolazione.
In questo gravoso periodo per tutti non si può non rimarcare che, soprattutto le persone anziane, ammalate e quelle sole hanno la necessità di ricevere un supporto per quanto riguarda la spesa, i medicinali, ma anche di aiuto e vicinanza morale e le assistenti sociali del territorio lo stanno fornendo, anche attraverso la collaborazione preziosa ed indispensabile con i volontari delle varie associazioni dislocate nei Comuni e con le Forze dell’Ordine.
Per quanto riguarda, poi, l’erogazione dei buoni spesa nei confronti delle persone in difficoltà il lavoro dei servizi sociali e della Direzione nonché della Ragioneria dell’Unione è stato incessante in queste settimane, al fine di favorire la risposta più adeguata alle richieste dei cittadini.
A loro va il nostro ringraziamento.
I nostri Comuni, a parte la situazione particolare di Loiano, sono stati relativamente poco ‘toccati’ dall’emergenza sanitaria, soprattutto se confrontati con i paesi della ‘bassa’. Come spiega questa differenza?
Credo che i nostri Comuni, soprattutto quelli montani, abbiano già insito in sé il distanziamento territoriale, proprio per la loro conformazione geomorfologica, con la presenza di Frazioni, borgate ed abitazioni molto sparse; oltre a ciò ritengo che la migliore qualità dell’aria possa davvero costituire una sorta di protezione alla diffusione del virus e , comunque, certamente preserva in generale la nostra salute, soprattutto la funzionalità polmonare, meno compromessa rispetto a chi respira smog ogni giorno.
Quali sono le priorità che l’ Unione sta affrontando in questo momento?
Certamente la nostra priorità ora è quella di riuscire a dare risposte ai bisogni della cittadinanza e del territorio, programmando il nostro futuro ma rimanendo incentrati in questa fase nell’affrontare l’emergenza sanitaria, economica e sociale che ci sta attanagliando.
Il Bilancio dell’ Unione risentirà di questa situazione e sono già previste variazioni?
Il bilancio dell’Unione, non potendo contare su risorse proprie dell’Unione stessa, si compone di entrate dai bilanci dei Comuni aderenti e , pertanto, risentirà inevitabilmente della situazione economica e finanziaria dei nostri Comuni.
Per quanto riguarda le entrate derivanti dai contributi regionali legati alle gestioni associate che stiamo portando avanti in Unione siamo in fase di verifica ed abbiamo richiesto in questi giorni un confronto con gli Assessori regionali competenti; ci risulta, infatti, che sia stato previsto un decremento dei fondi legati alle funzioni montane, delegate proprio dalla Regione all’Unione e ciò ovviamente ci mette in difficoltà.
Non appena avremo chiarito anche questo aspetto valuteremo la necessità di apportare variazioni di bilancio.
A suo avviso, quali saranno le principali problematiche che i Sindaci e l ‘ Unione dovranno affrontare nel prossimo futuro?
Oltre all’emergenza sanitaria in atto, che certamente non è ancora terminata, vi è sin da subito la necessità di far fronte all’emergenza sociale ed economica che ne è derivata, a causa delle chiusure di attività, commerciali, artigianali e produttive.
La zona montana risentiva già di una crisi economica che si trascinava da tempo e che certamente è drammaticamente aumentata; si è inevitabilmente creata una nuova “zona grigia”, rappresentata da tutti coloro che, a causa della chiusura delle loro attività, non sanno più come poter far fronte alle esigenze proprie e delle proprie famiglie.
Auspico che nel decreto di aprile vengano messe in atto azioni a favore degli enti locali poiché, se non ci vengono riversate risorse aggiuntive, noi da soli non potremo far fronte compiutamente alle esigenze ed ai bisogni che si presenteranno. In mancanza di entrate tributarie i nostri bilanci rischiano forti problemi di cassa e di competenza, con il reale e concreto pericolo di non riuscire a garantire i servizi per il territorio e le misure a sostegno delle categorie più fragili.
Abbiamo in tanti aderito ad un appello accorato al Governo proprio per questo motivo.
Su alcuni temi come le modalità di distribuzione delle mascherine (Loiano non ha optato per il porta a porta) od il loro utilizzo nei locali (è di oggi la decisione di obbligarne l’utilizzo in tutti i Comuni dopo che l’aveva adottato solo Loiano ), è sembrato che ognuno andasse ‘in ordine sparso’. Non era possibile coordinare queste decisioni così da uniformare le modalità in ogni Comune?
In tutta l’area metropolitana si è discusso molto sulla modalità più opportuna per la distribuzione delle mascherine e sulla emanazione di ordinanze che ne prevedessero l’obbligatorietà.
Per quanto riguarda la distribuzione di quelle pervenute attraverso la Protezione Civile regionale ne abbiamo parlato anche in Unione ma, a seguito di riflessione congiunta, è emerso che non tutti avremmo avuto la possibilità di operare allo stesso modo e, dunque, abbiamo ritenuto di decidere in ciascun Ente come procedere, sulla base delle possibilità e delle priorità che ci siamo prefissati.
Sulla obbligatorietà dell’utilizzo delle mascherine, invece, Loiano, che ha privilegiato la distribuzione presso le attività e gli esercizi pubblici, ha ritenuto sin da subito di prevederla. Noi abbiamo atteso di poterle far pervenire ai cittadini e successivamente alle attività del territorio ma, una volta completata la distribuzione anche a queste ultime ed alla luce del fatto che né il Governo né la Regione abbiano provveduto a prevedere tale misura, lo abbiamo deciso in maniera compatta. Riteniamo, infatti, che l’unico modo per poter far fronte alle graduali riaperture delle attività rimaste chiuse ed alla convivenza “forzata” con il Covid 19 si possa affrontare solo qualora tutti rispettino le misure di protezione individuale che già conosciamo tutti molto bene.
Per la maggior parte già quasi tutti lo stanno facendo ed in questo voglio sottolineare che i cittadini dei Comuni dell’Unione hanno dimostrato sin da subito un grande rispetto per le misure restrittive disposte; è necessario davvero avere riguardo per la propria salute ma anche per quella della propria comunità.
Se e quando ci sarà la ripresa, le aziende avranno bisogno di lavorare velocemente. E’ ipotizzabile uno snellimento o velocizzazione delle pratiche burocratiche in Unione?
Certamente la burocrazia è una piaga che logora anche in tempo di pace la nostra Nazione e ci sarà senza dubbio la necessità di prevedere pratiche più snelle e meno macchinose per cercare di agevolare cittadini ed imprese nella auspicata ripartenza. E’ certamente necessario ed indifferibile che la legislazione nazionale e quella regionale rendano possibile lo snellimento di tutte le procedure.
Ne parleremo con i tecnici dell’Unione al fine di ricercare tutte le possibili semplificazioni che si possano attuare senza collidere con le disposizioni vigenti.
Le Associazioni di volontariato ricoprono oggi un ruolo fondamentale come sostegno ed aiuto alle famiglie ed alle istituzioni. Cosa si sente di dire ai tanti volontari che sono impegnati in prima linea?
Mi sento innanzitutto di rivolgere loro un ringraziamento molto sentito.
Le Associazioni di Volontariato sul nostro territorio sono da sempre una risorsa fondamentale, come più volte ho già sostenuto e, dando seguito a quanto anticipato in occasione della presentazione dei Piani di Protezione Civile, sono state coinvolte tutte quelle che potevano, insieme a noi, far fronte all’emergenza presente e futura con il coinvolgimento di tutte le realtà associative che si occupano di Protezione Civile nel territorio dell’Unione.
Sono numerose e composte da cittadini che sacrificano il loro tempo libero per donarsi agli altri, con pura generosità, altruismo, e senza chiedere nulla in cambio. Senza di loro certamente anche le Istituzioni potrebbero fare poco, soprattutto quando ci si viene a trovare in situazioni emergenziali, durante le quali hanno sempre dato prova di grande professionalità, competenza e voglia di aiutare i Comuni ed i cittadini.
In questa specifica circostanza si sono dimostrate il vero fulcro di tutte le operazioni che gli enti hanno messo in campo al fine di aiutare i cittadini, soprattutto quelli più fragili.
La sua Presidenza dell’Unione è ormai al ‘giro di boa’ del primo anno. Si sente di fare un bilancio considerando anche quanto sta avvenendo ora?
Oramai quasi un anno è trascorso e, devo dire, è passato in fretta ed è stato molto intenso, soprattutto questi ultimi mesi che ci hanno proiettati in una dimensione inimmaginabile e drammatica, che è e sarà, comunque, occasione di molte riflessioni.
Insieme ai Colleghi abbiamo, innanzitutto, cercato di consolidare e sviluppare ulteriormente le gestioni associate già esercitate dall’Unione, oltre a quelle delegate dalla Regione, ad esempio nell’ambito della Protezione Civile, aggiornando i piani di protezione civile comunali e quello dell’Unione, organizzando incontri rivolti ai tecnici ed alla cittadinanza, attivando Alert System, coordinando le varie Associazioni del territorio).
Abbiamo incrementato le potenzialità del SUAP, implementando la gestione dei mercati con un applicativo utile allo snellimento delle procedure autorizzative di fiere e mercati, avviando un programma di condivisione con i tecnici dell’Unione e quelli comunali per semplificare il procedimento autorizzativo delle manifestazioni, feste e sagre sul territorio.
Siamo intervenuti sulle emergenze lavorative e sulle opportunità economiche (Patto per l’Occupazione e per le opportunità economiche), organizzando tavoli congiunti tecnico-politici al fine di individuare possibili soluzioni a favore di lavoratori ed imprese (adesione ad Insieme per il Lavoro e realizzazione incontro con imprese del territorio).
Sul Turismo abbiamo sottoscritto il Patto per il Crinale per la valorizzazione del territorio appenninico bolognese, favorendo la realizzazione di itinerari volti alla scoperta ed alla valorizzazione dei nostri luoghi di interesse storico, culturale e naturalistico, nonché per conoscere le nostre produzioni tipiche e la ricettività presenti nei Comuni dell’Unione (Flaminia Minor, Mater Dei, Linea Gotica, Terre del Castagno e del Marrone).
Ci siamo dedicati alla valorizzazione del percorso storico della Futa, anche attraverso tavoli metropolitani e Prefettizi al fine di individuare una possibile risoluzione alle problematiche della sicurezza e controllo stradale, mantenendo rapporti costanti con il GAL e Città Metropolitana cercando di intercettare finanziamenti e opportunità per gli operatori economici del territorio. Abbiamo partecipato ai lavori della Destinazione Turistica di Bologna, realizzando video promozionali del territorio dell’Unione.
Grande attenzione è stata dedicata ai Servizi Informatici, perseguendo l’innovazione digitale e potenziando la struttura infrastrutturale informatica esistente per favorire una semplificazione dei rapporti tra cittadini, Imprese ed i Comuni aderenti all’Unione, intercettando ogni tecnologia messa a disposizione della Pubblica Amministrazione. Questo ci ha consentito anche di operare con efficienza in smart working per far fronte all’attuale emergenza epidemica. Il potenziamento delle infrastrutture e delle reti tecnologiche del territorio permette anche di diminuire i divario esistente con altre aree e supportare lo sviluppo economico e sociale).
In questa fase stiamo cercando di far fronte con linee il più possibile comuni all’emergenza in atto e costituiremo tavoli tematici per ricercare possibili soluzioni alle ripercussioni sociali ed economiche che ne deriveranno.
Infine, cosa si sentirebbe di dire ai cittadini ed alle loro famiglie che ormai da settimane sono in quarantena?
Mi sento di dire loro che apprezzo davvero quello che hanno fatto e stanno facendo, con maturità, grande senso di responsabilità e rispetto delle disposizioni e delle indicazioni degli enti locali. Senza la loro collaborazione oggi ci troveremmo a contare ben altri numeri rispetto a quelli che già drammaticamente hanno coinvolto il nostro territorio. Mi rendo conto che ciò abbia comportato enormi sacrifici, sia in termini di libertà personale, sia in termini economici, con attività chiuse e persone che non hanno più potuto lavorare, con tutte le ripercussioni che ciò ha inevitabilmente prodotto.
Penso ai bambini che non hanno potuto frequentare le lezioni e giocare all’aperto tra di loro, penso agli anziani ai quali è stato richiesto di “ barricarsi in casa” senza consentire loro quel minimo di socialità che li aiutava a superare qualche momento di malinconia, penso alle persone che erano solite praticare sport all’aperto e che si sono sentite negare anche una innocua passeggiata per campi o boschi.
Ciascuno di noi ha dovuto fare rinunce e sacrifici per un lungo periodo di tempo e molti sacrifici saranno richiesti anche in futuro, fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata. Dovremo tutti insieme rimboccarci le maniche e ripartire, cercando di aiutare chi ha subìto da tutto questo le maggiori ripercussioni sociali ed economiche ma, conoscendo la tempra, il valore e la forza di volontà che ci contraddistingue, sono certa che insieme ce la faremo!
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