Sabato, 20. December 2025 - 3:13

"L'Umanità", anche al Simiani esposta l'opera in ricordo delle vittime del Covid

Realizzata dai famigliari delle vittime
“L’UMANITÀ” anche presso l’Ospedale di Loiano è presente parte dell’opera realizzata in memoria delle vittime del Covid ed allestita in 11 ospedali di Bologna e provincia. E’ stata realizzata utilizzando lenzuoli ospedalieri con i volti e i nomi delle persone decedute durante la pandemia. Nei prossimi giorni l’inaugurazione ufficiale anche al Simiani. Qui la notizia

Dalla Croce Rossa una donazione di 7.100€ al Comune di Monterenzio

Su richiesta del Sindaco andranno alle popolazioni colpite dall'alluvione
LA CROCE ROSSA ha effettuato una nuova donazione di 7.100€ al Comune di Monterenzio per i danni delle alluvioni degli anni scorsi. La donazione, richiesta dal Sindaco Davide Lelli a sostegno delle popolazioni colpite, arriva attraverso la CRI di Loiano e si aggiunge a quanto già devoluto anche ai comuni di Monghidoro e Monzuno. I fondi provengono dalle donazioni dei cittadini nei giorni delle alluvioni.
Durante le emergenze, i volontari CRI sono stati tra i primi a intervenire nei territori montani, garantendo soccorso, evacuazioni, assistenza sanitaria e logistica, nonché la distribuzione di generi di prima necessità. La risposta è proseguita nei mesi successivi con la creazione di punti di ascolto, assistenza psicologica e l’erogazione di contributi economici per famiglie in difficoltà.

Congratulazioni a Selena Naldi, neolaureata in Medicina

Volontaria della Croce Rossa di Loiano

SELENA NALDI volontaria della Croce Rossa di Loiano, si è laureata oggi a pieni voti (110 e lode!) in Medicina e Chirurgia. Un prestigioso traguardo raggiunto con un costante impegno e determinazione. Alla Dott.ssa Selena Naldi sincere congratulazioni e un abbraccio forte da tutti!

Da sottolineare l’Appello alla Pace letto oggi dai neolaureati in medicina:
“Parole solenni, quelle che sono state appena pronunciate. Ed è per queste parole che, in questo momento così importante e prezioso vogliamo rivolgere l’attenzione anche ad altro.
Questo vuole essere un messaggio di pace.
Consapevoli che fra ben poco tempo ci occuperemo del dolore e della sofferenza
altrui, non vogliamo restare indifferenti a ciò che sta accadendo sotto gli occhi del mondo.
Non vogliamo e non possiamo restare indifferenti: ci sono colleghi che, nel rispetto
delle parole su cui poco fa abbiamo giurato, si trovano in questo momento a esercitare il nostro arduo e bellissimo mestiere in confini precari e disperati. E magari fra qualche anno anche qualcuno di noi sceglierà di dedicarsi non solo a
chi ha bisogno di aiuto, ma anche a tutti coloro che vedono il diritto alla cura costantemente e ingiustamente negato. In questo lungo percorso abbiamo imparato molte cose, funzionali a un saper fare e un saper essere. Non solo per fare i medici, ma per essere medici.
E da essere umani vogliamo indignarci e non assuefarci al dolore cui stiamo assistendo, alla negazione strategica di qualunque aiuto umanitario e alla violazione innegabile dei diritti dell’uomo e della donna, dell’adolescente e del bambino. Questo è un appello universale alla pace e a un cessate il fuoco generale.
E’ anche un invito a tenere alta l’attenzione, sempre e comunque, motivo per cui non
vogliamo focalizzarci su un conflitto piuttosto che su un altro bensì su tutti i conflitti che purtroppo tolgono e stravolgono le vite di troppe persone. Sud Sudan, Myanmar, Yemen, Palestina: paesi con conflitti in atto, che scegliamo di dimenticare. In quanto esseri umani, non saremo solo medici, ma anche cittadini, giovani del futuro di un paese di cui sentiamo la responsabilità. E nella consapevolezza che le scelte dell’oggi hanno delle conseguenze dirette sul domani, è proprio ora che scegliamo di iniziare con il piede giusto.
Con questo semplice nastro bianco e queste parole vogliamo dire che le grandi rivoluzioni sono fatte da piccoli gesti e continue attenzioni: poche parole le nostre, misere rispetto a quanto si potrebbe dire, per richiamare in tutti voi un’immagine di pace, e un sogno di un mondo dove questa sia possibile. Aiutateci dunque a credere in questo sogno di pace: studenti/esse e professori/esse,genitori, fratelli e sorelle, amici.
Aiutateci con piccoli gesti e attenzioni.
Aiutateci ad affrontare queste tematiche, a casa, a scuola, in università.
Aiutateci a chiedere forte a tutti i governi che verranno il rispetto dei diritti umani.
Noi, ovunque saremo, qualunque specialità di questa professione sceglieremo, lo terremo a mente nella nostra quotidianità, nel clima di pace che vogliamo creare, sperando di vederlo riflesso nel macroscenario mondiale. Non ci interessa la grandezza e la visibilità del palcoscenico, ma il contenuto che lo anima. E in questo contenuto immaginiamo di uscire dalla logica della guerra e di perseguire, tenacemente e ostinatamente, la via della pace.”

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