Riceviamo e pubblichiamo
CEMENTO-AMIANTO : LA VIA CRUCIS DI VIA DELLE CROCI A LOIANO e l’amianto nell’acqua “potabile”
Dobbiamo tornare sulla penosa questione del cemento-amianto di via della Croci di Loiano con alcuni interrogativi (retorici) e con un “ultimatum” .
Cronistoria :
- Abbiamo segnalato il sito il 9 dicembre 2019 !!!
- Il cemento-amianto “è ancora lì” , diciamo un po’ meno nel senso che delle fibre saranno volate via da allora…
- Il Sindaco ha aspettato il marzo 2021 (!) per fare una ordinanza finalizzata alla bonifica
- La ordinanza è “scaduta” una prima volta ma è stata concessa magnanimamente una proroga che è “riscaduta ” ad agosto
- Il 12 agosto 2021 i vigili urbani hanno segnalato alla autorità giudiziaria la inottemperanza rispetto alla bonifica nonché il rischio di crollo non gestito
- A questo punto la nostra ragionevole aspettativa era un “intervento in danno”; cioè un intervento di bonifica commissionato dal Comune a una azienda specializzata con contestuale addebito all’inadempiente; per il precedente caso di bonifica a Loiano (via del Boschetto) i tempi sono stati comunque biblici ma persino ormai più brevi nonostante la maggiore difficoltà di intervento considerata la situazione finanziaria del proprietario del sito; per via delle Croci la situazione può essere considerata più favorevole del “caso “ precedente…
- Da un sopralluogo di ieri 4 gennai 2022 !!! prendiamo atto che non c’è stato alcun intervento di bonifica : non si possa attendere la prossima nevicata senza agire. A fronte della nullità delle politiche di prevenzione della Regione e del Comune proponiamo la attivazione di un tavolo presso la Prefettura non finalizzato al solo sito di Loiano ma anche per definire finalmente la strategia necessaria per una vera politica di prevenzione.
La situazione è grave e non solo per i ritardi e le omissioni nel campo della tutela dell’ambiente e della salute pubblica;
la situazione è grave anche dal punto di vista psicosociale; i cittadini infatti si chiedono: le “regole” valgono per tutti o invece alcune condotte (magari meno gravi) vengono sanzionate immediatamente e implacabilmente ed altre si trascinano impunemente per anni ? A nessuno peraltro interessa particolarmente il fatto che il soggetto inadempiente sarà (quando?) chiamato a rispondere della inottemperanza; ai cittadini interessa di più altro : quando la bonifica di un sito che a ben vedere “meritava” di essere bonificato già venti anni fa?
In conclusione:
chiediamo la convocazione presso la Prefettura (in quanto rappresentante del governo) di : Regione (la massima responsabile della mancata prevenzione) Comune, città metropolitana , Ausl, associazioni ambientaliste.
Occorre , superando la paralisi istituzionale, definire con urgenza un piano concreto di prevenzione e bonifica.
Ovviamente occorre includere nel piano di prevenzione la bonifica dell’amianto underground (reti acquedottistiche) : altro tema rimosso mentre nel frattempo molti cittadini continuano a bere fibre di amianto (quasi certamente anche anfiboli) e nonostante la chiara indicazione della UE con la sua risoluzione del 26 ottobre 2021 .
Le istituzioni si comporteranno ancora da “non responders” ???Vedremo.
Vito Totire, presidente nazionale AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute via Polese 30 40122-Bologna
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