Giovedì, 25. April 2024 - 18:40

"Nel nuovo Piano dell'AUSL dimezzato l'orario dell'Automedica 118 di Loiano"

Il riordino della rete di emergenza-urgenza prevede il taglio di 12h nelle ore notturne

Il nuovo “Progetto riordino rete dell’emergenza-urgenza nel territorio dell’Azienda USL di Bologna (allegato) si sta configurando come l’ennesimo taglio di servizi per i cittadini dei nostri territori. Questa volta a farne le spese è il sistema di emergenza-urgenza secondo quanto riportato nel documento che l’AUSL si appresta a proporre alla Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria Sanitaria il prossimo 3 agosto.
Per Loiano si prevede il taglio di 12h notturne dell’Automedica (oggi è h24) e l’estensione alla notte di un’ambulanza infermieristica oltre quella attuale (la Loiano34)
Considerando i tempi di percorrenza nei nostri territori, questo avrà un impatto pesantissimo sugli interventi dove nei casi più gravi (notturni), non ci sarà più la presenza del medico fino all'arrivo in ospedale a Bologna.
Per lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), è “un piano a dir poco imbarazzante, squilibrato tra la strutturazione dell’accesso all’urgenza minore e risposta alla vera emergenza in territorio. Da quello che si legge nel Piano si arriva a paradossi come la pianificata volontà di mantenere in orario notturno una sola auto medica 118 su un territorio sterminato da Bazzano a Ozzano dell’Emilia, quando per lo stesso territorio ci sarebbero oltre 16 medici di continuità assistenziale nella medesima fascia oraria”. Riassumendo, il Piano prevede il taglio/riduzione di 5 automediche su 10 ed il taglio completo di 3 automediche (Bazzano, Budrio, Pian del Voglio).

A questo speriamo che i Sindaci (in testa quello di Loiano), si attivino per bloccare questa riforma chesi aggiunge alla recente chiusura del Laboratorio Analisi del Simiani

Barbara Panzacchi: “la riorganizzazione delle emergenze non si può attuare nel nostro territorio”

Il Sindaco di Monghidoro interviene in Regione

Dalla pagina Facebook del Sindaco di Monghidoro, Barbara Panzacchi

Lunedi si è svolta in Regione nella Commissione IV – Politiche per la salute e politiche sociali, su richiesta già da tempo avanzata dal Consigliere #MarcoMastacchi, l’Audizione dei Presidenti dei Comitati di distretto e dei Presidenti delle Unioni dei comuni dell'Appennino Bolognese in merito alla situazione sanitaria sul territorio.
In tale sede abbiamo potuto presentare alla Commissione e all’ Assessore Donini la fotografia reale della situazione sanitaria in Appennino, un territorio bellissimo ma in sofferenza sotto alcuni punti di vista, tra i quali quello sanitario è, con la viabilità, uno dei più importanti.
Alla rappresentazione offerta dai numeri e dalle proiezioni dell’Assessorato, abbiamo puntualmente risposto in un coro quasi unanime come Sindaci del territorio,  restituendo una situazione tanto diversa quanto preoccupante.
Nel mio intervento ho sottolineato che l’Ospedale di Loiano, unico e imprescindibile presidio sanitario dell’area Savena – Idice, che comprende Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, una parte di San Benedetto Val di Sambro, finanche a Pietramala, debba essere potenziato sia a tutela della salute dei residenti del territorio sia per favorire l’arrivo di nuovi residenti, che si spostano solo se nei comuni ci sono dei servizi.
Quindi tutte le politiche che Regione e Città Metropolitana stanno conducendo da anni per ripopolare l’Appennino, hanno valore solo e unicamente se in Appennino ci sono infrastrutture e servizi degni di rispetto: viabilità e mobilità, rete veloce e sanità.
Insufficienza delle specialistiche (solo il 35% della popolazione ha potuto fare gli esami specialistici a Loiano) e tempi di attesa biblici, trasporti pubblici assenti verso certi comuni, mancanza di strade che collegano le diverse vallate costringono la popolazione (per la maggioranza anziana) a rivolgersi altrove, dove non ci sono treni o collegamenti pubblici.
Noi siamo territorio disagiato e dobbiamo bastare a noi stessi e i soccorsi devono essere sul posto e immediati, perché basta nulla perché rimaniamo isolati.
Ci vuole normalmente molto più di un’ora per raggiungere i centri Hub e le strutture ospedaliere e in base al D.M. 70 - decreto Balduzzi, dovrebbero esserci molti più servizi di quelli che ci sono.
Sulla base di tali argomentazioni ho, quindi, ribadito anche in questa sede che la riorganizzazione del sistema dell’ emergenza-urgenza ( attivazione dei CAU e razionalizzazione delle auto mediche sul territorio) non può essere attuata nella nostra area perché abbiamo la necessità di avere presidi che ci consentano, proprio e soprattutto sull’ emergenza/urgenza, di avere risposte tempestive e di prossimità.

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