“Le comunità energetiche sono costitute da un gruppo di soggetti, sia pubblici che privati, che in un medesimo ambito territoriale mettono in rete l’energia elettrica autoprodotta al fine di ottimizzarne il consumo nell’ambito della comunità stessa. Chi partecipa alla Comunità può essere, di volta in volta, produttore o consumatore. Questa modalità di gestione dell’energia elettrica determina risparmi per chi vi partecipa, benefici ambientali ed accresce il valore degli immobili coinvolti. Anche chi non ha superfici spendibili per l’installazione di impianti fotovoltaici può partecipare alla Comunità Energetica beneficiando delle superfici messe a disposizione da altri partecipanti alla comunità stessa: in primo luogo gli edificio pubblici presenti nelle vicinanze.”
Durante l’ultimo Consiglio Comunale QUI, è stata approvata la Mozione presentata dal gruppo di Minoranza ‘Loiano Impegno Comune’ denominata “Comunità Energetiche opportunità per il territorio e per l’ambiente” .
La proposta a firma del Consigliere Paolo Venturi, è passata all’unanimità e prevede che anche nel territorio di Loiano - così come avviene già in altri Comuni - si promuova e sostenga la nascita delle Comunità. Sindaco e Maggioranza concordano anche se si riservano di verificare se ci sono le possibilità per attivarla anche da noi: “proponiamo di fare un incontro a gennaio con AESS, l’Ufficio Tecnico e i Consiglieri Comunali interessati, a seguito del quale eventualmente formare un piccolo gruppo di lavoro sul tema, così da approfondire le problematiche tecniche, una posizione adeguata dove predisporla ed il necessario coinvolgimento di soggetti privati. Questo potrà permettere di approntare un piano di lavoro per iniziative informative ma anche e soprattutto per individuare un luogo idoneo e iniziare a contattare le attività ed i privati che vi potrebbero partecipare, valutando la fattibilità di idee e costi e dando loro supporto tecnico e burocratico.”
Paolo Venturi: “il supporto da un punto di vista burocratico è sicuramente molto importante, poiché, in base ai riscontri avuti da chi si è già mosso a riguardo, ha rilevato che ci sono molti passaggi burocratici che potrebbero scoraggiare eventuali interessati.
Inoltre andrebbero incoraggiate in tal senso le realtà di frazione, pure in considerazione della presenza di edifici agricoli che avrebbero una superficie interessante da mettere a sistema. Stimolare in questa direzione il mondo agricolo potrebbe anche dare l’opportunità di ricostruire relazioni andate perse (un tempo la comunità nasceva attorno alle stalle, che erano il ritrovo ed il punto di incontro nelle serate invernali), a favore anche della dimensione sociale.”
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