Giovedì, 25. April 2024 - 23:59

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Legambiente presenta un esposto sul rispetto delle norme del Tiro a Segno di Loiano

L’Associazione chiede sia verificata li situazione dell’inquinamento acustico e del terreno

Il Circolo Legambiente Setta Samoggia Reno ha presentato alla Procura un esposto relativamente al Tiro a Segno di Loiano. La denuncia chiede una verifica sull' inquinamento acustico ed a possibili irregolarità di carattere ambientale. Di seguito il comunicato di Claudio Corticelli, presidente del Circolo Legambiente:

'LEGAMBIENTE con l’esposto alla Procura della Repubblica di Bologna segnala le problematiche ambientali del Poligono di Tiro a Loiano' 

L’Associazione chiede sia verificato il rispetto delle norme, a partire dall’inquinamento acustico e del terreno',

E’ già da diversi anni che LEGAMBIENTE, a seguito di segnalazioni da parte di soci e cittadini, si occupa delle problematiche connesse al Poligono di Tiro a Segno di Loiano, in provincia di Bologna.

Questa Sezione di Tiro a Segno Nazionale, situata in località Valsicura nel Comune di Loiano, esercita attività di tiro con armi ad aria compressa ed armi a fuoco, sia al chiuso che all’aperto. Una struttura che confina inoltre con un borgo storico tutelato, che vede la presenza di immobili vincolati ad area agricola con terreni destinati a coltivazioni biologiche: un’area di pregio ambientale oltre che meta di escursioni turistiche.

L’associazione ha presentato nei giorni scorsi un Esposto in Procura, con la richiesta di verifica del rispetto delle norme da parte del Poligono di Tiro di Loiano, anche a seguito di rilevamenti di esperti e della stessa Arpa, che certificano una perdurante situazione di inquinamento acustico con valori oltre i limiti di legge.

Oltre al grave problema dell’inquinamento acustico, LEGAMBIENTE ha evidenziato nell’esposto anche altre possibili irregolarità di carattere ambientale, infatti chiede vengano verificate dagli organi competenti:

La struttura ha come barriera di sicurezza solamente una rete di recinzione, oltretutto non presente su tutto il perimetro. 

Spesso vengono ritrovati da cittadini bossoli e resti di ogive all’esterno dell’area recintata

Non c’è documentazione pubblica che accerti la rimozione e bonifica dei materiali contenenti piombo utilizzati per le attività, come ogive e bossoli. Una possibile mancata bonifica che rischia di inquinare l’area, oltre che il corso d’acqua limitrofo, con i metalli pesanti contenuti nei proiettili.

Si sospetta inoltre l’utilizzo di sostanze diserbanti in quantità elevate, che potrebbero compromettere la qualità delle vicine colture agricole biologiche, con possibili danni economici per gli agricoltori. 

Il Sindaco del precedente mandato aveva ipotizzato, per la non conformità di questa struttura, la cessione delle attività e lo spostamento del Tiro, in altro luogo idoneo lontano da centri abitati.

LEGAMBIENTE segnala inoltre che, sul delicato argomento dei Poligoni di Tiro, il Tar del Lazio ha recentemente emanato una sentenza in merito all'agibilità del Tsn di Roma, nella quale sottolinea che l'UITS, Unione Italiana Tiro a Segno non ha alcuna legittimazione a certificare l'agibilità dei poligoni.

Nella sentenza, infatti, si ribadisce che la competenza relativa all'accertamento dell'agibilità dei poligoni (anche di prima categoria) e relative prescrizioni, competono in via esclusiva al Ministero della Difesa e al Genio Militare.

La sentenza è importante in quanto, per tutte le strutture attualmente in funzione su tutto il territorio nazionale, per le quali è stata l'UITS a certificare l'agibilità, si specifica che tutti gli atti compiuti in questo senso dall'UITS sono da considerarsi nulli.

Lo scorso 28 Settembre 2015, lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano ha intimato all’UITS di interrompere l’attività negli stand di tiro di prima categoria.

Legambiente: "sulle cave di Loiano positiva risposta del Presidente della Regione"

"Anomalia nella politica estrattiva delle cave-PIAE, sostenuta dall'Assessore del Comune"

COMUNICATO STAMPA

 

ANOMALIA NELLA POLITICA ESTRATTIVA DELLE CAVE - PIAE

Sostenuta dall’Assessore “alle Cave” del Comune di Loiano

 

POSITIVA RISPOSTA DEL PRESIDENTE BONACCINI alle 

NOSTRE opposizioni AMBIENTALI

 

Da oltre un anno il  Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno, in collaborazione con una rete di Comitati e Associazioni, ha posto l'attenzione sul progetto di ampliamento delle cave a Campuzzano e Cà dei Boschi nel Comune di Loiano.

 

L'ampliamento di una cava di ghiaia minaccia 9 ettari boschivi in una zona di particolare interesse paesaggistico e ambientale. Si tratta di un territorio fortemente instabile, già parzialmente coinvolto da una frana, nel quale verrebbero abbattuti circa 16.000 alberi.

Lo scorso dicembre, congiuntamente con le altre Associazioni, avevamo inviato una lettera all'attenzione del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella quale venivano espresse tutte le nostre preoccupazioni e le osservazioni a tutela dell'ambiente per le quali ci opponiamo al progetto. Non ultima, seppur non relativa a temi ambientali, quella che evidenzia come la cava sia di una ditta oggi in crisi e di possibile chiusura, ovvero Coop-Costruzioni.

Ubaldo Radicchi referente per il Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno, sottolinea, inoltre, che “alla base della nostra opposizione c'è anche l'assenza di qualsiasi processo partecipativo o di condivisione con la cittadinanza da parte dell'Amministrazione e dell’Assessore all’Ambiente, ma direi “delle Cave” di Loiano”.

E' di qualche giorno fa la risposta del Presidente regionale Bonaccini alla nostra lettera. Non ci rassicura leggere che - sono state rispettate tutte le valutazioni ambientali e che, quindi, la Regione approva il piano estrattivo – come riportato nella sua comunicazione, ma che la Regione valuterà ancora tutte le nostre argomentazioni contrarie e questo piano devastante interessato al territorio di Loiano.

Radicchi ricorda a Bonaccini e all'Assessore Rocca di Loiano che: “la prevista compensazione della trasformazione del bosco, con 9 ettari rimpiazzati a lotti, non garantisce la tenuta del delicato equilibrio dell'ecosistema locale”.

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