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Scorie e rifiuti tossici nell'asfalto nel bolognese 21 Comuni coinvolti fra cui Loiano

I Comuni posso costituirsi parte civile

C’è anche Loiano (Monghidoro e Ozzano in Unione Savena Idice), fra i 21 comuni del bolognese che avrebbero le strade asfaltate con un catrame intriso di materiali tossici.

E’ quello che emerge  dai risultati della maxi inchiesta della Dda di Venezia 'Strade al Veleno' che ha rilevato l'illecito in numerosi comuni della Lombardia, del Veneto e anche dell'Emilia Romagna. 

Le indagini avrebbero rilevato la presenza nel composto bituminoso di sostanze nocive, come nichel, cromo, cloruro e piombo in quantità superiori alla norma oltre a rifiuti inquinanti, costituiti da ceneri pesanti e scorie varie, misti a scarti dell'edilizia. 

Interessati circa un centinaio di Comuni, sparsi tra le tre regioni.

Nel bolognese, oltre ai già citati Comuni, si trovano nell'elenco Budrio, Calderara di Reno, Castel San Pietro, Castello d’Argile, Crespellano, Crevalcore, Galliera, Granarolo, Imola, Molinella, Monteveglio, Ozzano, Pieve di Cento, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale e Sant’Agata Bolognese.

In questa vicenda i Comuni sono parte lesa ed alcuni sindaci stanno valutando la proposta di costituirsi parte civile. Il 20 marzo si terrà l’udienza preliminare a Venezia a carico di tre indagati, residenti in provincia di Verona e accusati di reati ambientali in materia di gestione e traffico illecito dei rifiuti, nella quale potrà costituirsi parte civile anche la Regione Emilia-Romagna.

Gli inquirenti, in totale, hanno identificato almeno 71 cantieri in cui sono finite circa 300mila tonnellate di questo conglomerato. Secondo le accuse, questo prodotto veniva venduto a 17 euro al metrocubo contro i 247 euro dei conglomerati ecologici. Il materiale  sarebbe stato messo in vendita senza essere sottoposto alla decontaminazione prevista.

data pubblicazione: 
Giovedì, 7. March 2019 - 10:15

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