Appello pro Draghi, Morganti: "ho deciso da solo"
Nei mesi scorsi circa 2000 sindaci (su 7900), hanno sottoscritto un appello a Mario Draghi per andare avanti col Governo I Primi Cittadini, in larga oparte del PD chiedevano a Draghi di andare avanti “perchè 'Italia non può restare senza una guida autorevole e sicura in un momento storico come quello che stiamo vivendo”. Come si sa, l’appello non sortì nessun effetto ed il Governo si dimise.
In Unione Savena Idice solo i sindaci PD di Ozzano, Pianoro e Loiano sottoscrissero l’invito, sollevando (come ovunque) molte perplessità sull’opportunità e correttezza di una decisione politica assunta a nome di tutti i cittadini.
A Loiano la vicenda è approdata nell’ultimo Consiglio Comunale dove la Minoranza attraverso il Consigliere Paolo Venturi, ha chiesto spiegazioni:
“poiché un Sindaco parla a nome della collettività, si chiede se sia legittima o corretta tale esposizione - soprattutto in un momento in cui si va verso una campagna elettorale - e non sarebbe invece più opportuno avere un comportamento maggiormente distaccato nel momento in cui si parla a nome di un soggetto più ampio. Ci chiediamo anche se tale presa di posizione sia stata condivisa con la Giunta ed esortiamo il sindaco ad un maggiore distacco o perlomeno a fare sì che eventuali atti di carattere politico siano qualcosa condiviso dall’intero Consiglio Comunale".
A replicare è stato proprio Morganti:
“non ho coinvolto la Giunta in merito a questa decisione. Si tratta infatti di una scelta che hanno fatto più di duemila Sindaci, di ogni compagine o appartenenza politica, intenzionati in quel momento a fare un appello per salvaguardare i fondi PNRR e produrre strumenti e atti necessari per i rimborsi energetici che erano in discussione. Ho ritenuto che, in quel momento, per i cittadini fosse utile raggiungere la naturale fine della legislatura. E’ un atto che hanno preso autonomamente i Sindaci, di ogni orientamento politico ed era una richiesta per salvaguardare alcune norme che interessavano i cittadini e che c’è il rischio che possano essere messe in discussione.”
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