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"Loiano: elogio funebre al centro storico", a firma del Gruppo Reno Savena Idice

Decine di 'necrologi' ed uno striscione nelle vie del paese

Come molti loianesi si saranno accorti, questa mattina sono apparsi questi annunci per le vie del paese. L'iniziativa è a firma del Gruppo Reno Savena Idice che sul proprio profilo Facebook, riporta un appello che riportiamo integralmente:

 

"In seguito ad una lunga e dolorosa agonia,  vissuta con la gioia di vivere di chi non vuole morire fra tasse, multe e  caro affitti, è venuto oggi a mancare IL CENTRO STORICO DELLA CITTA' DI  LOIANO. Ne dà il triste annuncio il Gruppo Reno Savena Idice.  Partecipano al dolore i giovani loianesi e la comunità tutta. Non fiori  ma dimostrazioni di dissenso."    

Questa mattina con decine di necrologi lungo la centralissima  Via Roma abbiamo voluto comunicare alla cittadinanza di Loiano, vittima  di un caro affitti scellerato, multe e tassazione alle stelle, la morte  del Centro Storico della Città, un tempo glorioso ritrovo e meta  turistica affermata. Ben sei attività commerciali infatti hanno cessato  di vivere nel corso del 2015: gli storici Digital Center e Zanella '46,  l'attento Sogni a 4 Zampe, il prezioso Melograno e ancora l'Agenzia  Pierelli, Antonella Mode ed uno dei fiori all'occhiello della comunità:  l'Enoteca Bengodi.      

Il nostro grido, comune a molti altri centri dell’Appennino Bolognese, è sofferto e imperativo: Loiano non vuole morire.    

Una provocazione, ma non fine a se stessa. Invitiamo dunque l'amministrazione comunale, le personalità  influenti e la cittadinanza ad organizzare una serata in piazza dove qualsiasi punto critico sarà di pubblico dominio, nulla dovrà essere  taciuto e lo scontro totale: "Non fiori ma dimostrazioni di dissenso"  appunto, perchè dal dissenso e nello scontro nascono nuove vie per  ritrovare la grinta degli antichi fasti del passato. Ricordiamo che per  un'attività, così come per una famiglia e troppi giovani, affitto è  sinonimo di usura e governare un paese lasciandolo soffocare sotto il  peso di pochi è criminale. Sostenere questi piccoli e importanti presidi di paese significa dare  vita alla montagna, e se scegliamo di viverla abbiamo il dovere di  difenderla ad ogni costo. 

Non dimentichiamolo mai.

Gruppo Reno Savena Idice

data pubblicazione: 
Giovedì, 21. January 2016 - 10:33

Commenti

L'amministrazione comunale ha sicuramente il dovere di comprendere le mutazioni sociali e le eventuali conseguenze ma non può essere responsabile degli affitti e ancor meno della gestione delle attività o delle scelte dei cittadini.
Purtroppo , anche se condivisibile , non si capisce con che criterio l'amministrazione dovrebbe sostenere le attività locali con riduzioni di tasse o agevolazioni. Chi avrebbe diritto, in base a quali criteri ? Le colpe sono molteplici come le motivazioni che sono la causa della morte del commercio locale. A Loiano mancano imprenditori, manca progettualità, manca coesione e soprattutto manca lavoro che è la prima causa del l'allontanamento dei cittadini dal paese e che di conseguenza spinge a fare acquisti dove l'offerta è maggiore è il prezzi più competitivi. È anche evidente che alla maggior parete dei loianesi non interessa sostenere il commercio locale e anche che ad una parte dei commercianti manca l'interesse ad innovare le proprie attività e ad offrire un servizio diverso più vicino alle esigenze del mondo moderno. La situazione è molto degenerata e complessa e occorrerebbe la volontà di tutti per un rilancio del paese . Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi.

Gli amici della RSI potrebbero rivolgersi ai "loro" consiglieri comunali.

La propaganda della RSI vorrebbe farsi spazio tra i Loianesi ma prima di scrivere sciocchezze dovrebbe documentarsi.
Zanella si è trasferita a Monghidoro e non ha chiuso per le ragioni indicate, Antonella mode ha deciso di portare avanti la Trattoria di Barbararolo è ha semplicemente cambiato lavoro, l'agenzia Pieralli chiude per aver raggiunto l'età della pensione senza aver trovato un acquirente per la sua attività e il fiore all'occhiello di Loiano Bengodi ha chiuso 2 o 3 anni fa. Era difficile scrivere più inesattezze vorrei sapere dove raccolgono le informazioni forse dall'istituto Luce.

Il bove ci azzecca ... come accade spesso ;) ... RSI a parte, anche io continuo a fare il mio lavoro da casa, ho semplicemente chiuso il punto vendita. Continuo a fare il fotografo, continuo a fornire assistenza e consulenza computer e continuo a vendere le connessioni EOLO ... ho semplicemente cambiato modalita.
Questo della RSI è un pò il girare il coltello nella piaga, visto che come noi, non hanno "la soluzione" al problema ... semplicemente perchè NON C'E'
Non potendo più affrontare certi costi, tra cui l'affitto, anche se NON è di certo il più preoccupante ... si chiude.
Nel mio caso Loiano ha perso un negozio ... ma tirando le somme ha perso la vendita di materiale informatico e la stampa immediata delle foto ... cose che si trovano Online a prezzi più vantaggiosi.
Alla fine è una perdita relativa ... il mondo cambia ... le abitudini cambiano ... io mi sono semplicemente adeguato e ora sono molto contento ... lavoro meno e guadagno di più.
Si pretendeva forse che io stessi aperto pur rimettendoci ? si pretende che lo stato o le amministrazioni diano dei soldi ai negozianti per non farli chiudere ? non penso ... se avete la ricetta ... ho letto che c'è una riunione il 4 febbraio ?... sono curioso :) Peace & Love :) ... EUGIX

loiano sta sull'orlo del baratro e' sulla via del fallimento non solo per causa delle multe e dei caro affitti,certamente queste sono tra le principali cause,comunque e' anche colpa dei loianesi,della loro mentalita',danno piu' importanza a spettegolare sugli altri che non al loro paesello,si comportassero da persone serie.......se lo sono,smettessero di chiacchierare e spettegolare sugli altri........pensassero al loro paesello

Sono contento che altre voci sentano l’esistenza di un disagio e la presenza di un latente istinto autodistruttivo. C’è qualcosa di vero in quel che dice quel manifesto ma, come tutte le mezze verità sono false questioni: si citano le conseguenze e non le cause. Il centro storico di Loiano è “venuto a mancare” da un pezzo, non so se sia dovuto al caro affitti o alla tassazione o per l’ignavia e il disprezzo dei residenti per la propria terra e cultura, complici le istituzioni. Vogliamo parlare del caro affitti? io ci sto, però bisogna parlare del mercato e di chi ci sta dentro, quindi del capitalismo (avidità dei padroni) e di com’è organizzata la società, io ci sto, vogliamo combatterlo, io ci sto. La morte del centro storico è dovuta mio parere, a un fatto assodato, tangibile, concreto, che si manifesta in un traffico scriteriato che impedisce, di fatto, una libera circolazione dei pedoni quindi un approccio più sereno alle attività commerciali (e ai bar). Qualcosa si può fare, anche se non è certo la soluzione: MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA, alzare l’umore generale può favorire il commercio, migliorare i rapporti e gli incontri, il commercio è anche un fatto affettivo. Un esempio per tutti: per raggiungere l’edicola occorre attraversare due volte la strada per raggiungere il portico e ritorno, col riposizionamento del semaforo, questa è percorsa da auto a tutta velocità, ciò comporta un grave rischio per i pedoni. Semplicemente mostruoso che in un piccolo paese di montagna si debba vivere in mezzo alle auto. Del resto non può essere che così, mettiamoci nei panni di chi si trova a transitare per loiano cui viene da pensare: -Accidenti ma se questi hanno così poca stima di se stessi da permettere un degrado simile perché dovrei essere io a preoccuparmi? Ma chissenefrega, io vado poi in do cojo cojo. Altro esempio: a Castiglion dei Pepoli una delibera ha imposto la chiusura del centro nei mesi di luglio- agosto e giorni festivi. Si è tenuto conto di chi ha il garage dei residenti. Sono stati risolti problemi di orari per carico e scarico, ecc. assieme alla Polizia Municipale sono tutte cose risolvibili. Abbiamo la fortuna di avere una strada che con adeguate migliorie può fungere da tangenziale. Ci sarebbero anche meno multe, un ordinamento per i parcheggi, non come ora che ognuno mette l’auto un po’ dove gli pare. C’è mancanza di un centro di aggregazione che non sia ghettizzante come la bocciofila. È vero che il mondo cambia, solo preferirei che lo facesse in meglio. Sono tutte ipotesi quindi opinabili, ma come per tutte le vicende umane si risolvono incoraggiando la democrazia e la partecipazione di tutti. Per fare questo le istituzioni devono essere rieducate a loro volta a incoraggiate le persone a esprimersi liberamente. Impegnarsi è fatica occorre una motivazione e la consapevolezza, che una comunità, può procedere solo se ha coscienza che ognuno è parte del tutto viceversa. Se mette da parte i propri meschini egoismi e si apre al prossimo, da cui dipendiamo per il nostro equilibrio emotivo, che ci piaccia o non ci piaccia. Se non si cambia, si rischia di andare incontro a un degrado irreversibile, senza possibilità di riscatto, le istituzioni, purtroppo, sono demandate a chi vuole, consciamente o inconsciamente questo degrado, per interesse, per ritorsione, incapacità, ottusità o disillusione. Come tutte le denunce anche questo grido di allarme finirà sul binario morto, il degrado proseguirà sino alla totale estinzione del paese. Del resto, la “coazione a ripetere-impulso autodistruttivo” (Freud), pare essere una caratteristica umana.

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