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Stefano Benni (Bar Tacco 12): “se riapriamo alle condizioni imposte, raddoppiamo le perdite”

Una mail inviata al Presidente della Regione Stefano Bonaccini

Stefano Benni del Bar Tacco 12 di Loiano, ha pubblicato oggi su facebook un post che riprende una mail inviata al Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (allegata). Un appello che ben rappresenta la situazione che i piccoli commercianti stanno vivendo e  di cui le Istituzioni - a qualsisi livello - si devono far carico.

Presidente buongiorno, ho letto le direttive che riguardano l’apertura dei bar. Noi già ci stiamo rimettendo da chiusi, se riapriamo alle condizioni imposte sono sicuro che raddoppiano le perdite.

I suoi consulenti quanto pensano che possiamo incassare solo con consegne a domicilio. Il nostro scontrino medio è di circa 3 euro, in un paese quanti pensate che alle attuali condizioni se ne possono fare?.

Ho sentito anche molti colleghi e sono tutti concordi che non si può aprire, quindi da commerciante cittadino e elettore spero che lei riveda la delibera. piuttosto chiediamo di accelerare la messa in campo di una app per il controllo dei positivi rendendola obbligatoria; di questa privacy non ce ne facciamo niente.

E’ ora che i cittadini non positivi possano circolare e chi invece è positivo va tenuto in quarantena.

Stefano Benni - Loiano

 

data pubblicazione: 
Domenica, 26. April 2020 - 16:26

Commenti

Quindi per i tuoi scontrini saresti disposto a sacrificare tutti gli altri? Come se una app potesse essere la soluzione? Non credi che invece dovrebbero infilare soldi in tasca a chi fanno stare chiuso? Lo so che credi che i soldi siano materiale limitato ma è virtuale. Potrebbero farlo. Invece tu sei disposto a vendere i tuoi compaesani per battere uno scontrino. Ma complimenti, sei un eroe.

Si può essere positivi asintomatici, quindi non rilevati da nessuno a meno che non ci sottoponiamo TUTTI a test (sierologici o tamponi) ripetutamente. Finora si sono scoperti solo positivi sintomatici che erano contagiosi ben prima di sviluppare i sintomi ed alcuni asintomatici perché venuti a contatto con contagiati. Chiarito questo, come potrebbe un'app risolvere il problema? Inoltre esistono anche persone che per scelta, per educazione o per età non hanno smartphone: li dotiamo di braccialetti elettronici che possano tracciarne gli spostamenti? Credo che il problema sia di soluzione ben più difficile della Sua proposta, che comunque andrebbe contro la Costituzione.... Capisco il discorso economico che per alcuni settori è devastante, lo comprendo bene avendo molti amici che hanno perso il lavoro per crisi del settore dovuto alla situazione. Ma la soluzione proposta è francamente non risolutiva oltre che inaccettabile.

Cosa stiamo a dannaci l’anima? Tanto ci sono anche positivi asintomatici e i sintomatici, prima di essere scoperti hanno avuto tutto il tempo di spargere il contagio, come dire: ma di che ci dobbiamo preoccupare? Tanto prima o poi dobbiamo morire. Molto interessante come tesi, anche perché è tipico, di chi infrange la legge (Mafie varie) aggrapparsi ai dettami costituzionali, invocando un presunto diritto-dovere di deroga. C’è qualcuno che sta ciurlando nel manico e che non ha ancora capito che non si tratta di una pretestuosa disputa accademica, ma della differenza tra la vita e la morte. Probabilmente si ritiene al di fuori da questo problema per cui trova ovvio morire come un cane in nome della privacy. Riassumendo: Le app non risolvono il problema, inaccettabile conoscere chi è positivo. Quindi non c’è niente da fare ci dobbiamo rassegnare, in nome della privacy, che positivi scorazzino tranquillamente tra di noi. Perché, e questo si sa, ben difficilmente la quarantena sarà rispettata, specialmente a Loiano. Non male l’idea del braccialetto elettronico, come si dice: “A mali estremi estremi rimedi” e questo la Costituzione lo permette. Una volta si metteva una campanella appeso al collo,non sarà stato molto originale ma almeno serviva. Franco Bolognesi

Sig. Bolognesi, Lei è libero di interpretare le mie parole come vuole ma NON di mettermi in bocca parole che non ho mai detto. Non ho mai detto che non dobbiamo preoccuparci perché prima o poi dobbiamo morire, o che io mi sento 'fuori' dal problema e me ne frego degli altri. Personalmente ho SEMPRE rispettato le ordinanze e fatto anche molto di più, in coscienza, e per non rischiare di contagiare nessuno con nessuna patologia quando non stavo bene (cose di poco conto, ma comunque affezioni dell'apparato respiratorio anche se non c'entravano nulla con Covid) evitavo di uscire di casa anche per fare la spesa o per buttare la spazzatura, e ho rispettato in tutto e per tutto una quarantena autoimposta. Sto solo dicendo che a come stanno oggi le cose non è fattibile tenere in casa i positivi, perché un sacco di persone potrebbero non dichiarare il proprio stato di salute proprio per non dover stare agli arresti domiciliari. La chiusura dei bar e dei ristoranti è stata studiata proprio per evitare assembramenti e così cercare di limitare le possibilità di contagio. Quindi meglio riaprire i bar tracciando solo i positivi noti e lasciando in giro quelli che non danno notizie o falsificano il loro stato di salute oppure meglio cercare di prevenire in modo più efficace lasciando chiusi i posti dove l'assembramento è inevitabile, come praticamente detto dallo stesso Stefano Benni? Per quanto riguarda la privacy ho sempre detto che chi non fa nulla di male non ha nulla da temere e personalmente non ho nulla in contrario, ma questo è un mio pensiero, purtroppo la società è spesso ignorante e spesso isola i contagiati (anche se ormai guariti) e le loro famiglie, quando non iniziano le telefonate di gente che non senti da anni che chiamano solo per farsi i fatti tuoi e poi spargere malignità per tutto il paese (parlo per esperienza personale). Ognuno è libero di mantenere la propria privacy come crede e come sa gestire. E ripeto: la app non serve a nulla perché è come la quarantena, si rifà al senso di responsabilità personale. Troviamo altri metodi di prevenzione efficaci al posto di continuare a focalizzarci su cose non fattibili e/o quasi inutili!!! Cerchiamo di capire TUTTI che le mascherine chirurgiche sono sempre meglio di niente ma non trattengono il virus in caso qualcuno ti starnutisca addosso, soprattutto se per farlo si abbassa la mascherina! Mi preoccupo anch'io per la salute dei più fragili come per la mia, ma la soluzione non è bollare chi ha avuto un senso di responsabilità tale da dichiarare il proprio stato di salute come untore: chi lo ha fatto stia sereno che sta a casa e rispetta le regole. Non sono loro gli untori ma gli irresponsabili che non dichiarano nulla per non dover stare chiusi in casa, che purtroppo nessuna app potrà mai far emergere. Dobbiamo trovare una soluzione a questo per poter riprendere la nostra vita e riaprire le attività. Capisco il danno economico ma sono contro alla riapertura senza condizioni proprio perché non tutela NESSUNO. Per cui non mi paragoni a mafiosi o a chi infrange la legge, non lo accetto. Sto cercando un modo EFFICACE di poter riprendere la mia vita (come tutti) senza rischiare la mia salute né di contagiare nessuno, in caso di mia inconsapevole contagiosità. Nel frattempo STO A CASA PERDENDO SOLDI. Ma non voglio lavorare mettendo a rischio la salute pubblica, questo sarebbe un danno ben maggiore delle mie pur ingenti perdite economiche.

Ma chi smania per aprire, al posto che aprire in condizioni non sicure per nessuno potrebbe andare a raccogliere gli ortaggi e le verdure che stanno marcendo nei campi! Così otterrebbero soldi subito e non si fanno mantenere, come a sua volta detto ai disoccupati che hanno avuto la sfacciataggine di richiedere il reddito di cittadinanza. Oltretutto non mettono a rischio nessuno. Meglio di così!

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