Alla fine c’è voluto un suggerimento di Giovanni Maestrami per far uscire (in parte) la Giunta dal vicolo cieco in cui si era infilata.
Diciamo subito che la Delibera con le nuove tariffe dei servizi a domanda individuale non viene ritirata, confermando così quanto già anticipato in Commissione. “Le cose sono così“ (cit. Giulia Naldi)
Viene invece accettata la proposta dell’ex Sindaco, di inserire nel verbale del Bilancio in votazione nel Consiglio del 15 marzo, una postilla che vincoli l’Amministrazione a ridiscutere le tariffe entro la fine dell’anno. Questi aumenti verrebbero così applicati solo da settembre (momento in cui entreranno in vigore) a dicembre e sarebbero in questo modo garantiti i 20.000 euro di gettito previsti dalle nuove tariffe.
“Ridiscutere non vuol dire necessariamente abbassarle” ci tiene a precisare l’Assessore Naldi, che aggiunge che fino alla fine dell’anno si cercheranno comunque dei correttivi.
Sempre nel verbale verrà inserito l’impegno dell’Amministrazione ad aprire nel brevissimo tempo (un mese, massimo due), un tavolo di confronto con i genitori così da evitare la conferma degli aumenti da gennaio 2017.
E’ stato forse il miglior accordo possibile, ma non è certamente quanto si aspettavano gli oltre quaranta cittadini intervenuti in un incontro che è sfociato più volte in un confronto a tratti molto duro.
Come anticipato, ha aperto la serata l’Assessore Giulia Naldi (non si comprende perché un incontro così serio e partecipato non sia stato aperto almeno dal saluto del Sindaco), che tramite alcune tabelle, ha provato a spiegare i motivi che hanno portato questi aumenti.
Mancati trasferimenti, blocchi legislativi e vincoli di Bilancio il motivo dei rincari che però, come confermato dai più, non si basano su informazioni concrete non conoscendo ancora oggi gli scenari legati all’ISEE.
Come parametri sono stati poi presi dati effettivamente poco realistici (abitazioni del valore medio di 40.000 euro?), che non hanno convinto una platea spesso tecnicamente più preparata del proprio interlocutore.
“Altri Comuni hanno tariffe del nido più alte di Loiano” proclama l’Assessore; “E’ vero” dice una mamma, “ma lì l’orario finisce alle 18,00 e oltre, mentre io devo spendere 700 euro al mese di baby sitter per il pomeriggio!” Difficile ribattere.
La rabbia e la preoccupazione di chi dovrà pagare anche 2/300 euro in più al mese è più che comprensibile, considerando anche la cancellazione delle agevolazioni per le famiglie con più figli. Che poi tutta questa manovra sia stata approvata in silenzio e senza comunicarlo opportunamente, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Qualcuno ipotizza di non avvalersi più in futuro di quei servizi considerati economicamente insostenibili, attivandosi a cercare soluzioni alternative. Uno scenario più che concreto che ridurrebbe pericolosamente la quota dei 'paganti'.
Dal pubblico: “perché questi sacrifici vengano chiesti alle famiglie ed alla scuola, mentre alcuni mesi fa sono state aumentate del 30% le indennità di responsabilità dei Capi Area del Comune?”. Ribatte il Sindaco: “se le meritano perché fanno un lavoro difficile e quelle certamente non le toccheremo”, difendendo così la sua decisione sugli aumenti concessi.
Continua poi: “abbiamo certamente sbagliato a non discutere prima di questa manovra, ma lo avremmo fatto dopo il Consiglio. Poi noi non siamo politici e forse non ne abbiamo le accortezze”. “…E non ne avete neanche le capacità” ha suggerito qualcuno.
Alla fine i cittadini dovranno accettare ob torto collo l’imposizione dell’Amministrazione sperando che nel frattempo, dai confronti, possano scaturire entrate o tagli di spesa, alternative agli aumenti.
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