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Ci risiamo: altri milioni pubblici regalati ai cavatori

Ancora una volta la Maggioranza, compatta da PD, SEL, IDV, Verdi e FDS, ha fatto un regalo ai cavatori, decidendo di non aggiornare le tariffe per l'estrazione di materiali inerti, come da oltre due anni chiediamo.

Sono ferme dal 1992 e i cavatori guadagnano uno sproposito con quelli che sono beni comuni, i materiali inerti. Anche stavolta ci hanno bocciato l'emendamento 0747_N_6_attivita_estrattive.doc. Quest’immobilismo è ingiustificabile, visto che - a parole - anche la Maggioranza s’era mostrata d’accordo sulla nostra proposta di aumentare gli oneri di cava. Ricordiamo che il 21 dicembre scorso il Sottosegretario Alfredo Bertelli, disse che ‘siamo pronti e a gennaio presenteremo un progetto di legge sulle attività estrattive (2012)’. Beh, non l’ha fatto, e siamo a luglio. Così noi abbiamo depositato il nostro ad Aprile, e adesso ci troviamo una risoluzione della maggioranza che impegna la Giunta a presentare un nuovo Progetto di Legge entro l’autunno! Questo significa un nuovo regalo di milioni di euro ai cavatori, e risorse sottratte a tutti i cittadini. Le tariffe sono ferme al 21 gennaio di vent'anni fa, quando la delibera di Giunta n. 70 fissava dei prezzi, in lire, che oggi sono assolutamente ridicoli. Solo negli ultimi dieci anni i cittadini emiliano-romagnoli si sono visti scippare delle risorse naturali per quattro soldi, perdendoci circa 200 milioni di €!

E’ un’imbarazzante guerra di bandierine che il Pd sta combattendo, con la chiara intenzione di fare la solita riformina di facciata per salvare la faccia e contemporaneamente gli affari di cavatori e, soprattutto, costruttori: se andiamo a recuperare la cronologia degli interventi (in video!) la coppia Naldi-Meo avrebbe parecchio di che vergognarsi, a forza di rinviare la decisione. 



IL PROGETTO DI LEGGE DI APRILE ( http://aldemetra.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/IX/OG2012014597.pdf )

Il PdL M5S prevede un aggiornamento delle tariffe sulla scorta di quelle applicate nel Regno Unito già dal 2002, con un aumento compreso fra le 4 e le 6 volte rispetto alle cifre attualmente in vigore. Il benchmark UK è stato scelto perché hanno svolto un lavoro organico, che considera anche i costi sociali e ambientali di una cava, che sono molto alti per la comunità. Applicando la nostra proposta agli ultimi dati disponibili, quelli del 2009, la Regione otterrebbe un gettito di circa 20 milioni di € all’anno, per non parlare dei ritorni per i singoli comuni. Non facciamo il calcolo anche per il denaro perso negli Anni Novanta, non avendo dati certi, ma possiamo supporre che le cifre siano paragonabili. Gli interessi in gioco sono enormi. Nel nostro PDL, oltre ad una revisione delle tariffe al rialzo, ci sono una serie di limitazioni spazio-temporali alle cave: solo 5 anni di attività, ad esempio, senza proroghe. E controlli stringenti sul materiale estratto e trasportato. 

 

LE CAVE

Nel 2009 in Regione erano attive 133 cave: 56 in provincia di Parma, 30 a Bologna, 29 a Reggio Emilia, 7 a Rimini, 6 a Ferrara, 1 a Modena e una nella provincia di Forlì-Cesena. Inoltre ci sono 28 cave inattive, 6 sospese, 58 esaurite e in corso di sistemazione, 2 esaurite e non sistemate (entrambe nel bolognese) e 9 esaurite e sistemate. Totale: 236 cave.

Movimento 5 Stelle Emilia Romagna

 

LOIANO

nel nostro Comune dal 1990 ad oggi sono stati estratti 4.319.302 mc di materiale, la quantità più alta fra tutti i sessanta Comuni della Provincia . Anche più di Bologna (3.100.000 mc e Castel S Pietro 3.400.000 mc).

Per meglio comprendere la situazione delle cave del nostro territorio è sufficiente andare sulle colline di Brento ed osservare la zona di Cà dei Boschi (foto) vicino alla fondovalle, nel territorio loianese. Qualche tempo fa ne dedicammo un post.(ndr)

 

luglio 2012

data pubblicazione: 
Lunedì, 30. July 2012 - 6:47
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