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Insidie estive: “La mosca cavallina”

   

Secondo i cicli stagionali, fa la sua prima apparizione a inizio primavera, ma è durante l’estate con clima caldo umido che si fa odiare senza alcuna  riserva.

La mosca cavallina, comunemente chiamata anche “mosca culaia” (derivazione da aggettivo toscano del XV secolo che sta ad indicare che molesta le parti posteriori), è un insetto dell’ordine dei ditteri ematofagi (succhiatori di sangue durante le ore diurne e più calde), appartenente alla famiglia hippoboscidae, genere hippobosca, specie hippobosca equina.

E’ quell’ectoparassita di forma tozza, difficile alla presa e ancor di più al tentativo di schiacciarla (causa del suo tegumento molto robusto), con zampe perfettamente adattate ad aggrapparsi all’ospite spesso indifeso. Conosciuta e studiata soprattutto da veterinari ed allevatori di equini e bovini( è possibile vettore attraverso la sua saliva dell’AIE “anemia infettiva equina”) è temuta anche da altri mammiferi tra cui l’uomo , animali domestici ed uccelli.

A differenza di api, vespe o calabroni, non ha e non inocula tossine biologiche, ma è ben noto in ambito veterinario la trasmissione di malattie infettive o parassitarie veicolate mediante saliva.

Potenzialmente presente su tutto il territorio nazionale, si distribuisce geograficamente in modo irregolare. Aree dove è presente e frequente, si alternano ad aree distanti anche pochi chilometri, in cui è completamente assente, ed è difficile determinare con esattezza tale peculiarità. Tutto ciò determina una sufficiente tollerabilità da parte di quegli animali che ne hanno un contatto abituale, mentre su altri che non ne sono infestati, ma che vi entrano in contatto, creano forti problemi comportamentali fino a crisi di irrequietezza e panico.

Questo fastidioso animaletto, che si insinua facilmente per poter pungere preferibilmente nelle zone glabre e caldo-umide dell’animale(regione perianale e perigenitale, inguine e mammelle), possiede un ciclo vitale particolare in quanto ovoviviparo(non produce uova, la larva si sviluppa completamente nel corpo della madre la quale produce un cosiddetto “pupario”, ossia il bozzolo da cui emergerà l’adulto), ed al contrario di altre specie della stessa famiglia, conserva le ali per tutto il suo ciclo vitale, potendo in tal modo cambiare frequentemente sia l’ospite che parassita.

L’assenza di una fase larvale ne impedisce una lotta in questa fase di sviluppo, tuttavia esistono altri rimedi, forse molto domestici ma comunque pratici, quali l’acqua saponata e/o l’olio di semi (spalmato più volte al giorno sulle parti più colpite) come deterrenti comuni da utilizzare contro gli insetti adulti a nostra tutela e dei nostri animali. (fonti: "un recente focolaio di anemia infettiva equina in provincia di Parma" - contenuti pratici. C.Garbarino - G. Barigazzi - E. Foni /Izsler sezione Parma; Equiweb.it/forum; Wikipedia; Tox.it)

 foto: Sarah Gregg

M.L.    

 

 

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data pubblicazione: 
Lunedì, 28. June 2010 - 15:39
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