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Cattura ed uccisione delle nutrie. L'Unione dei Comuni approva il Piano della Città Metropolitana

Animale del Sud America importato per la commercializzazione di pellicce.

"La soppressione con metodo eutanasico degli animali catturati con il trappolaggio deve avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura mediante: arma da fuoco (Forze di Polizia), armi ad aria compressa..." Con la Delibera di Giunta n. 34 del 3 agosto 2015 (allegata), i Sindaci dell'Unione dei Comuni (Loiano, Monghidoro, Ozzano, Pianoro, Monterenzio, San Lazzaro) hanno approvato il Piano della Città Metropolitana per il controllo ed il contenimento numerico della nutria.

 

La nutria (Myocastor coypus) è un roditore di media taglia tipico di ambienti acquatici originario del Sud America ed importato in Italia nel 1929 a scopo di allevamento commerciale per la produzione di pellicce condotto in strutture di stabulazione spesso inadeguate che hanno facilitato ripetute immissioni nell'ambiente, più o meno accidentali, avvenute nel corso degli ultimi decenni che nel tempo hanno determinato la naturalizzazione della specie sull'intero territorio italiano. A leggere il Piano, la problematica nasce dal forte incremento annuo di questa specie dato dall'alto tasso riproduttivo (una media di 14 piccoli per femmina) e dagli aspetti favorevoli del nostro clima in questi ultimi anni. Infatti la naturale mortalità di questi animali è causata degli inverni freddi con temperature sotto gli 0 gradi per un lungo periodo di tempo. Situazione che ormai poche volte avviene. Nelle considerazioni si legge che gli scavi di gallerie lungo gli argini pensili dei fiumi (utilizzano questi scavi come luoghi di riproduzione), provocano gravi danni con la conseguente erosione delle sponde e conseguenti rischi idraulici. A questo si aggiungono i danni alle coltivazioni agricole in qualità di roditori erbivori (lo IUCN International Union for Conservation of Nature l'ha inserita fra le 100 specie esotiche a maggior minaccia per la biodiversità a scala globale). Per la cattura sono vietati veleni e rodenticidi ma solo tramite gabbie trappola od abbattimento diretto con arma da fuoco (quest’ultima prerogativa delle sole Forze di Polizia). La cattura tramite trappole può essere effettuato da addetti della Provincia, agricoltori o incaricati di imprese di disinfestazione. Dopo la cattura segue l’uccisione (nel Piano elegantemente ma poco correttamente chiamata eutanasia), tramite arma da fuoco (Polizia) od armi ad aria compressa . In alternativa alle armi è possibile l’utilizzo di contenitori ermetici ove la nutria viene esposta al biossido di carbonio ad alta concentrazione (in pratica viene soppressa tramite gas). Il ‘controllo’ verrà effettuato senza limitazioni numeriche ed indipendentemente dal sesso od età. Seguono poi le specifiche per la rimozione e smaltimento delle carcasse. Il Piano ha validità annuale a partire dalla data di sottoscrizione dell'Accordo e potrà essere rinnovato annualmente

agosto 2015

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data pubblicazione: 
Martedì, 4. August 2015 - 9:47

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