Che c'entra San Lazzaro?
tratto da:Valli Savena Idice N. 3 - Novembre 2013
di Bruno di Bernardo
Giovanni Maestrami, sindaco ormai a fine mandato di Loiano e presidente dell’Unione Valli Savena e Idice con sede a Pianoro, non ne ha mai fatto mistero: “San Lazzaro, e quindi anche Ozzano, con noi 4 comuni di montagna non c’entrano niente”. Lo ha sempre detto e ripetuto, con la sua tipica cordialità, senza nessuna ostilità preconcetta, ma con grande fermezza. Il Consiglio comunale di Loiano, a suo tempo, deliberò contro l’allargamento a 6 comuni dell’Unione.
“Non è credibile che si possano ottenere né risparmi per le casse delle amministrazioni né vantaggi per i cittadini” ha sempre sostenuto Maestrami. Questioni economiche a parte, c’è in effetti un problema tecnico non di poco conto da superare: l’Unione a 4, che esiste da poco più di 4 anni, da quando cioè subentrò alla Comunità Montana soppressa nel 2008 da un riordino amministrativo voluto dalla Regione, in questi anni ha lavorato sodo, e gestisce almeno una dozzina di gestioni associate conferite dai 4 Comuni. L’Associazione Valle dell’Idice, che comprendeva San Lazzaro, Ozzano e Castenaso (uscito nel 2012), è a sua volta abbastanza strutturata, e svolge alcune funzioni per conto dei due comuni associati. Con una delibera di Giunta dello scorso 10 ottobre, ha approvato la richiesta di “prorogare di un anno il termine per l’avvio della gestione associata obbligatoria delle funzioni da parte dei comuni”, ciò ai sensi dell’Art. 7 della Legge Regionale 21/2012 istitutiva delle Unioni, che consente solo ad un’unica Unione di esistere in uno stesso ambito, ed all’art. 30, che prevede per l’appunto la possibilità di slittare al 1 gennaio 2015 il termine di avvio delle gestioni associate. Quest’atto, se non costituisce un vero e proprio rinvio a intavolare rapporti tra questa Associazione di due comuni e l’Unione dei 4 comuni delle Valli Savena e Idice, è certamente un prendere tempo per contrattare le modifiche da apportare allo Statuto della nuova Unione a 6, che comunque dovrà nascere obbligatoriamente, mediante confluenza di San Lazzaro e Ozzano nell’Unione già esistente, portando i comuni uniti da 4 a 6. Il pronunciamento di Giovanni Maestrami, contro questa imposizione della Regione che secondo molti residenti della montagna non ha alcun senso, tiene anche conto del fatto che un comune popoloso e “importante” come San Lazzaro cercherebbe, una volta entrato, di esercitare una leadership all’interno dell’Unione. Questo a scapito dei comuni più piccoli e meno “importanti”. Basti pensare che la popolazione di San Lazzaro è, da sola, maggiore di quelle di Monghidoro, Loiano, Pianoro e Monterenzio sommate assieme, su un territorio comunale più concentrato e molto meno esteso di quello dei 4 comuni di montagna. A dirla tutta, anche San Lazzaro e Ozzano stavano bene come stavano, e non smaniavano certo per mettersi a discutere coi montanari.
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