Il Marrone biondo
E’ periodo di sagre dedicate ad uno dei prodotti tipici dei nostri Appennino. Il marrone da ottobre diventa protagonista con appuntamenti praticamente settimanali in ogni paese. Da Loiano a Monghidoro da Livergnano a Monterenzio.
Come per ogni prodotto tipico la scelta può cadere fra varie specie colturali. In questo caso il “marrone biondo” prende il nome dalla località di coltivazione. Quindi avremo il marrone biondo di Monte Pastore, di Monzuno di Scanello di Gavignano ecc.
La caratteristica di questo tipo di castagna è il sapore particolarmente dolce e profumato e i caratteristici riflessi dorati. E’ facilmente riconoscibile per la forma ellissoidale e regolare. Di colore avana ruggine chiaro con striature verticali. E’ particolarmente apprezzato per la facile pelatura e per la pezzatura elevata (circa 65-80 frutti per chilogrammo)
Come è noto il marrone racchiude un ampio patrimonio di sostanze dietetiche e nutritive (non per altro è previsto nelle diete dei giovani e degli sportivi). Infatti l’alto contenuto di potassio (particolarmente indicato per chi fa nuoto) aiuta varie funzioni vitali quale la conduzione nervosa, il battito cardiaco e il buon funzionamento degli apparati neuromuscolari
I marroni (conservati per breve tempo in luoghi freschi e areati), è apprezzabile utilizzarli dopo due tre giorni dalla raccolta che si svolge pienamente nel periodo autunnale.
Il “Marrone biondo” dell’Appennino Bolognese è tutelato e valorizzato dal Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese
settembre 2010
Fonte : sito Tipicappennino a cura del CNA Bologna
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