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Coronavirus, a Loiano un caso positivo e due persone in isolamento fiduciario

Aggiornamento 13 marzo ore 17.45 L'AUSL di Bologna ha diramato l'aggiornamento sulla situazione del Coronavirus nella nostra provincia. A Loiano una persona positiva e due in isolamento fiduciario.

Mi raccomando state a casa! Non rendiamo vani i sacrifici di chi si sta battendo contro questo virus!

data pubblicazione: 
Venerdì, 13. March 2020 - 10:08

Commenti

Nel rispetto del diritto alla riservatezza i dati epidemiologici devono essere più esaustivi indicando anamnesi , sesso, condizione professionale; per esempio a Loiano i due soggetti in isolamento fiduciario sono collegati al positivo? senza dati anamnestici circostanziati la informazione (intendiamoci anche così personalmente preferisco averla) rischia di servire a poco e , per certi versi,essere persino controproducente.
Un modello di gestione dei dati può essere il registro mesoteliomi del Veneto o il registro dei dati biostatistici anonimi previsto dalle normative sulla sicurezza del lavoro;
poi-poiché essere positivi o isolati non deve essere visto come una colpa-il sindaco e la Ausl potrebbero invitare i soggetti a dichiarare la loro condizione , salvo che si abbia il timore di essere ancora ai tempi della "colonna infame"; è vero che qualcosa ci ha ricordato Manzoni ma si deve sempre cercare di risalire la china.
La privacy è un diritto non un obbligo per chi ne "beneficia".
Ogni comunità può tendere ad essere solidale senza isolare chi ha un problema di salute, piuttosto che guardare con sospetto chiunque...

Vito Totire, associazione per la ecologia sociale circolo "Chico" Mendes

Sapere che malattie ha avuto o che sesso ha che beneficio darebbe ai cittadini? Sarebbe utile solo ai curiosi che così potrebbero lanciarsi ad indovinare i soggetti coinvolti e ai terrorizzati per poter lanciare campagne di isolamento verso alcune famiglie. Tali dati sono disponibili per gli addetti ai lavori che dovranno analizzarli per fare statistiche, capire il funzionamento dei contagi e prevenirne di nuovi, ma nel voler divulgare queste informazioni vedo solo tanta curiosità e/o tanto panico, ma nessun reale beneficio per il cittadino comune. Ricordo che ognuno di noi può essere contagiato, anche se asintomatico. Per cui i comportamenti descritti nel decreto VANNO RISPETTATI NON SOLO CON CHI È DICHIARATO INFETTO O SOSPETTO TALE MA CON TUTTI, PER PREVENIRE IL CONTAGIO. Anche nel mio paese ci sono casi, sono in quarantena in casa e chi ha avuto contatti con loro è stato avvertito. Punto. Nessuno si è permesso di chiedere nessun dato di queste persone, esiste la privacy (vivaddio!!!!). Se poi pensiamo che capiti sempre e solo agli altri guardiamo tutti i casi di polmonite o focolai particolari che si sono verificati nelle varie zone d'Italia prima della scoperta del paziente 1, e facciamo 2 domande..... Ognuno di noi può essere veicolo di contagio, tutti siamo tenuti ad avere comportamenti RESPONSABILI E CONSAPEVOLI per evitare di contagiare ed essere contagiati. Ricordo che i sintomi si hanno solo dopo 14 giorni, durante i quali il soggetto sta benissimo ma è altamente contagioso. Solo il rispetto delle norme dettate dal decreto del governo (lavarsi spesso le mani, evitare assembramenti, stare a più di un metro di distanza e stare a casa il più possibile se non è strettamente necessario uscire) può ridurre il rischio.

Nel rispetto del diritto alla riservatezza i dati epidemiologici devono essere più esaustivi indicando anamnesi , sesso, condizione professionale; per esempio a Loiano i due soggetti in isolamento fiduciario sono collegati al positivo? senza dati anamnestici circostanziati la informazione (intendiamoci anche così personalmente preferisco averla) rischia di servire a poco e , per certi versi,essere persino controproducente.
Un modello di gestione dei dati può essere il registro mesoteliomi del Veneto o il registro dei dati biostatistici anonimi previsto dalle normative sulla sicurezza del lavoro;
poi-poiché essere positivi o isolati non deve essere visto come una colpa-il sindaco e la Ausl potrebbero invitare i soggetti a dichiarare la loro condizione , salvo che si abbia il timore di essere ancora ai tempi della "colonna infame"; è vero che qualcosa ci ha ricordato Manzoni ma si deve sempre cercare di risalire la china.
La privacy è un diritto non un obbligo per chi ne "beneficia".
Ogni comunità può tendere ad essere solidale senza isolare chi ha un problema di salute, piuttosto che guardare con sospetto chiunque...

Vito Totire, associazione per la ecologia sociale circolo "Chico" Mendes

Come si sa la reale emergenza non è di tipo medico, anche se questo virus può essere aggressivo. È di tipo sanitario, per non far saturare i posti letto disponibili in terapia intensiva e non costringere i medici a scelte difficili. È noto che il coronavirus non colpirà tutti in modo grave, la maggior parte di noi lo ha già passato o lo passerà con sintomi lievi o addirittura asintomaticamente, ma se per sfortuna qualcuno dovesse aver bisogno di ospedalizzazione urgente per qualsiasi motivo, anche solo un incidente stradale, (augurando sempre di star bene a tutti) in caso di un numero elevato di contagi gli ospedali potrebbero non essere più in grado di dare un posto letto e le cure adeguate perché sono saturi. Come riportato anche dai social al nord è già così, dobbiamo solo augurarci tutti di star bene e di non aver bisogno in questo momento. Non è un'esagerazione, credetemi. E ciò crea un'angoscia indescrivibile in tutti noi, non possiamo decidere quando star male, ma se dovesse malauguratamente succedere non sappiamo se potremmo essere curati in tempi rapidi e se la nostra salvezza potrebbe precludere ad un anziano malato la stessa possibilità. Le sale operatorie sono state trasformate in terapie intensive, sono garantite solo le operazioni urgenti e indifferibili, per cui anche chi sta aspettando un'operazione magari da tempo dovrà attendere ancora, sperando che nel frattempo la patologia non si aggravi. Ciò che davamo per scontato, cioè che ci sarebbe sempre stato posto ed attenzione per tutti i casi gravi negli ospedali, ora è diventata una speranza. I malati anche non affetti da coronavirus sono ricoverati senza che NESSUNO possa star loro vicino o far loro visita, anche i malati terminali sono lasciati soli in qualsiasi reparto siano. L'accesso negli ospedali è consentito solo a personale sanitario e pazienti, nessun altro può accedere nell'edificio per nessun motivo. E tutto questo perché la gente si è comportata in modo egoistico ed irresponsabile, senza pensare alle conseguenze dei propri comportamenti, organizzando rave party e feste in casa, andando ad assembrarsi sulle piste da sci o semplicemente facendo giocare i bambini, da sempre veicolo di infezioni perché giocano a stretto contatto gli uni con gli altri, nei parchi affollati. Questi atteggiamenti dovuti soprattutto alla non conoscenza della contagiosità del virus prima e ad irresponsabilità ed egoismo ora hanno portato la sanità del nord al collasso. Un augurio a tutti di uscire da questa bruttissima situazione il prima e meglio possibile. Se tutti ci aiutiamo ce la faremo.

Sarebbe cosa buona e giusta rendere note le identità delle tre persone perché credo che in casi come questi la privacy non sia da tenere in considerazione.
Siamo un paese di 4200 abitanti, ne basta uno positivo (e sia chiaro non è una colpa) che abbia avuto contatto con solo 3 persone che di conseguenza hanno avuto contatto con altre e il dado è tratto.
Purtroppo questo virus è una bestia e se qualcuno avesse bloccato il Paese prima non avremmo avuto questa situazione e soprattutto così tanti contagi e purtroppo decessi.
Aver contratto il virus non è una colpa e nemmeno bisogna mettere alla gogna chi è caduto in questa disgrazia (spero per lui/lei e le altre due persone che tutto vada per il meglio) per cui non vedo il motivo di tenere la riservatezza, in quanto siamo tutti nella stessa situazione.
Se succedesse a me,in prima persona mi accetterò di comunicarlo e renderlo noto per l’amore dei miei cari, amici e per rispetto di che è stato a contatto con me, poi se ci sono dei cretini che hanno voglia d criticare e incolpare o mettere alla gogna amen, ma almeno ho cercato di proteggere per quanto possibile, altre persone. Tutti abbiamo paura e tutti vogliamo sapere, senza puntare il dito.
Abbiamo il dovere di comunicare,aiutare,sostenere,ma anche il diritto di sapere.
Stiamo a casa, facciamolo per rispettare gli altri dopo noi stessi, per uscire da questa situazione il prima possibile e poter tornare alla nostra vita quando tutto sarà finito.
Un piccolo sacrificio per il bene di tutti!

Sarebbe cosa buona e giusta che ognuno facesse il proprio lavoro...
Gli operatori sanitari o chi previsto a fare ciò, sapranno informare e controllare chi è venuto in contatto con queste persone,quindi ognuno per favore resti al suo posto!!!
CIAO CIAO

Curioso il consiglio "ognuno stia al suo posto"; c'è confusione: qualcuno scambia l'approfondimento dei dati anamnestici per "curiosità" o peggio...; come dire: il registro mesoteliomi che pubblica la anamnesi professionale individuale alimenta la curiosità...ho scritto a nome della associazione che rappresento: NON ABBIAMO PROPOSTO UNA DEROGA ALLA LEGGE SULLA PRIVACY; prima di criticare occorre leggere meglio; i dati anamnestici sono importantissimi per confermare o per focalizzare la natura del rischio; le precauzioni da adottare: lo diciamo da 40 anni e più; la prevenzione dell'Aids (ecc.) comporta la necessità, per l'operatore sanitario, di adottare le stesse precauzioni col paziente negativo cose con quello positivo...se qualcuno usando le lettere maiuscole pensava di poter insegnare qualcosa, è in errore;
constato che permane un atteggiamento di delega nei confronti della Ausl che dovrebbe elaborare i dati, ecc.;
in verità ci sono intelligenze e professionalità esterne che vengono trascurate ; la mia associazione ,anche in questo momento, sta aspettando da mesi dati e informazioni richiesti alla Ausl che non arrivano...
la richiesta di dati epidemiologici completi ed esaustivi è utile e congrua per comprendere meglio e focalizzare con maggiore precisione e non è in contrasto con le misure del decreto governativo in materia;
sono i dati parziali che possono fare confusione; vogliamo saperlo se a Loiano c'è un positivo e a Monghidoro no ma, in teoria, a Monghidoro ci potrebbero essere positivi zero e asintomatici ....?
sul quale voglio dire questo : avevo un impegno (consulenza tecnica d'ufficio ) per il tribunale di Trieste previsto per il 5 marzo;
ho chiesto nella prima metà di febbraio al giudice e agli altri consulenti di rinviare e successivamente di rinviare anche a dopo il 2 aprile ;
DUNQUE LA MIA POSIZIONE E QUELLA DELLA ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTO E' CHE LE MISURE DEL GOVERNO SONO UTILI MA TARDIVE...
Vanno rispettate non per non incorrere in sanzioni ma perchè necessarie per la salute collettiva.
Infine al Sindaco: passare le carte del governo e dalla Ausl non è sufficiente; convochi-via skipe-un comitato di esperti che possano supportare la sua azione di autorità sanitaria locale.

Vito Totire, a nome della associazione circolo "Chico" Mendes

Signor Vito,preciso che la mia non era una risposta al suo commento,(oltretutto troppo complicato ...)ma così facendo ha fatto si che mi sono un minimo informato su cosa o chi rappresenta(Chico Mendes onlus è una cooperativa non profit di commercio equo e solidale fondata a Milano nel 1990) e purtroppo ciò mi fa dire con ancora più forza" OGNUNO FACCIA IL SUO LAVORO E RESTI AL SUO POSTO"( maiuscolo solo per dare più forza)
Quindi si occupi di commercio equo solidale ,che sicuramente lo saprà fare benissimo ...
CIAO CIAO (maiuscolo non perchè le voglio insegnare a salutare)

https://www.la7.it/piazzapulita/video/coronavirus-galli-le-persone-con-i...

Se il tampone non si fa a tutti chiunque potrebbe essere infetto, per cui a cosa serve sapere ORA dati epidemiologici e anamnestici dei positivi (o meglio, dichiarati positivi) continua a sfuggirmi. Ora è il momento lasciar agire gli esperti, non arrogarsi diritti discutibili e chiedere dati che neppure agli operatori di settore sono chiari, e nemmeno di far polemiche sterili che di certo non aiutano. Condivido il pensiero di Anonimonotoatutti: ognuno faccia il suo lavoro e visto che non siamo tutti esperti nel settore stiamo alle regole e lasciamo fare a chi invece sta lavorando per noi. E mi riferisco a infermieri, medici, soccorritori ma anche operatori nei supermercati, forze dell'ordine, camionisti che riforniscono costantemente i supermercati per non lasciarci senza cibo. Pensiamo a loro e ai sacrifici che stanno facendo e per tutti noi e se proprio vogliamo dare un contributo facciamo sentire loro la nostra gratitudine e vicinanza, ad esempio dando un pasto caldo ai camionisti a cui hanno chiuso le trattorie e gli autogrill. La cosa più importante adesso è fare ciò che ci viene richiesto, non chiedere ulteriori sforzi per darci dati incompleti e fondamentalmente ORA inutili. E con questo personalmente chiudo questa inutile polemica, ho altro da pensare e da fare durante questo periodo di emergenza. Saluti.

Prendo atto che qualcuno insiste su critiche infondate da posizioni di anonimato; chi sa tutto del circolo Chico Mendes di Bologna ha sbagliato associazione...
chi vuole delegare agli "esperti" lo faccia pure; poi si scopre che un esperto dell'ospedale di Loiano ha valutato che un tumore non era causato dall'amianto e un "non esperto" lo ha invece segnalato all'Inail che o ha riconosciuto come professionale... chi non ha interesse ai dati epidemiologici non li chieda; se non interessa la quantità di sostanze clorurate nell'acqua del rubinetto , non lo chieda; se c'è amianto in una tettoia segnalata al comune il 2 dicembre 2019 , pure questo non lo chieda;
per non parlare della mortalità a Loiano nel 2015, se la Ausl non ha detto nulla vuol dire che non c'è niente da approfondire;
vuol portare un pasto caldo ai camionisti ? idea encomiabile, lo faccia pure; polemiche sterili ? Ma chi le ha fatte ?
Alcuni che dichiarano di non aver tempo da perdere dimostrano di averne già perso molto alimentando equivoci; io /la mia associazione (che è stata scambiata per un'altra !) abbiamo sollevato la ipotesi che i positivi si dichiarino (se vogliono); "scandalo" c'è la privacy !ma lo abbiamo già detto : il viceministro Sileri ha dichiarato a sua positività , perchè lui ha capito che la privacy è un diritto a cui il singolo può rinunciare...
Questo dimostra che qualche "cittadino" è persino più indietro del "palazzo" ;
per qual che ci riguarda, di commercio equo e solidale ce ne siamo sempre occupati , ma non solo di quello.
Quando sapremo se i dati sui 6 microgrammi di sostanze clorate a Loiano (acqua "potabile") si sono mantenuti , nel, 2019, al di sotto di uno o meglio ai limiti della non misurabilità, lo faremo sapere.
Bisogna evitare di delegare ai tecnici e soprattutto non dar patenti di tecnico o non tecnico senza sapere nulla degli interlocutori.
Le nostre uniche perdite di tempo sono i reiterati messaggi che dobbiamo mandare alla Ausl ( tipo anche amianto nell'acqua-fortunatamente non a Loinao)della quale qualcuno si fida tanto...
Infine: consigliamo di leggere la intervista a Vineis e Dorigatti (L'Espresso penultima settimana) : questo virus potrebbe essere il primo di una serie; la Ausl ne ha parlato?

Vito Totire, circolo "Chico" Mendes
Vito Totire

Caro Vito
" chi vuole delegare agli "esperti" lo faccia pure; poi si scopre che un esperto dell'ospedale di Loiano ha valutato che un tumore non era causato dall'amianto e un "non esperto" lo ha invece segnalato all'Inail che o ha riconosciuto come professionale.."
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Di cosa si occupa precisamente la sua associazione?
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Se l'esperto è lei qual'ora mi ammali di Coronavirus posso contattarla?
Lei è un medico, un virologo o un esperto di pandemie?
Forse è un "esperto"riconosciuto di protezione civile?
Se lei è tutto ciò le chiedo umilmente scusa ....
DIVERSAMENTE
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Credo che ci siano già tanti titolati "esperti" che in realtà non lo sono...ed ora sbucano dal nulla pure quelli non"titolati" che vogliono insegnare a far cose da esperti in materie che non le riguardano...Mi faccia il piacere....

Lei non deve chiedere scusa di nulla; ho detto in altre circostanze che ringrazio chi esprime le sue opinioni perchè chi non le condivide sa che queste opinioni circolano ed ha modo di confrontarsi; il discorso della "non delega" è vecchio, risale a 50 anni fa, è all'origine della nascita del movimento di Medicina democratica , ma su questo non mi voglio dilungare;
l'episodio del tumore all'ospedale di Loiano è semplice: a una persona ,intercettata casualmente, dalla mia associazione , è stata fatta una diagnosi eziologica (cioè la valutazione della causa) sbagliata; a questo non lo diciamo per "rimproverare" qualcuno anche se una diagnosi de genere comportava obblighi di segnalazione a cui non si è ottemperato; lo diciamo perchè questo "evento sentinella" consenta una riflessione e un cambiamento per evitare l'errore...
Personalmente sono un medico e ho lavorato fino alla pensione nella sanità pubblica;
una cosa che mi ha fortemente sorpreso è che nessuna fonte istituzionale abbia detto : evitate di fumare, eppure, il fumo, come l'inquinamento, facilita l'entrata nei polmoni, di ogni tipo di particella o di virus ;
appena uscito a febbraio ho fatto il corso ecm (educazione continua in medicina ) sul coronavirus; cerco di documentarmi, mettendo a disposizione la mia professionalità -come fanno altri miei colleghi-della attività della associazione che è fondata sul volontariato;
la gestione del "caso" di tumore-purtroppo il paziente è deceduto-non ha comportato versamenti di parcelle nè nessun altro contributo alla associazione che opera in maniera del tutto gratuita; le auguro sinceramente di non contrarre il coronavirus anche perchè , come dire, siamo più "ferrati" sulla prevenzione che sulle terapia; le nostre consulenze, collettive e ad personam , rimangono gratuite.
Se c'è stata qualche incomprensione o qualche durezza nel linguaggio, me ne dispiace, ma ripeto la parola consente di dialogare, il silenzio no.
Amichevolemente.
Vito Totire

E io che mi credevo che la discussione fosse ad alto livello, una approfondita disquisizione sul ruolo dei tecnici (Esperti non esperti) e i profani (Che ognuno faccia il proprio lavoro). Pensavo dovesse riguardare i provvedimenti adottati, problemi sulla delega, infine sulle misure di prevenzione, invece mi sbagliavo. Poi ho pensato: -Ma che strano se si fosse trattato di un extracomunitario o di un diverso loianese lo avrebbero sepolto di croci e, siccome “Conosco i miei polli” ho capito: si vogliono coprire famiglie della solita “Congrega”. Tutto li, il resto sono ca…te. Constatato che, mentre segretari di partito, attori, calciatori, cantanti, politici ecc. dichiarano tranquillamente la propria positività, che altro non è che semplice rispetto per il prossimo, qui si reclama la privacy. Invocare la privacy, a mio parere non ha senso, una situazione come questa rappresenta un rischio per me e per tutta la società. E’ come avere persone con la pistola carica in giro, non sappiamo nulla se sono persone responsabili se si attengono alle disposizioni, chi le controlla. Potenzialmente sono in grado di contagiare? Quindi di uccidere le persone deboli come me, quindi mio diritto di sapere, altro che privacy. Ovviamente ciò vale anche per me. Anche se non sono, ne un titolato ne un esperto questa è una questione che mi riguarda da vicino e non riguarda solo me ma, tutta la società per cui resta il diritto alla autotutela. Suggerirei a Loianoweb di usare il metodo di Facebook cioè che i commenti riportino sempre il nome di chi gli ha fatti. Franco Bolognesi
P.S. mi riferisco a loianonsiferma, C’è qualcuno che non ha ancora capito o fa finta di non capire quello che sta accadendo. Fermiamoloiano.

Sig. Bolognesi, capisco perfettamente la Sua paura e quella di molti, mi creda.
La questione non è solo di privacy ma di BUON SENSO. Anche se uno di noi fosse dichiarato positivo e quindi posto in quarantena avrebbe avuto i 15 giorni precedenti per andarsene inconsapevolmente in giro, ad esempio a far spesa, rischiando di contagiare altri. Mettiamo che lo dica pubblicamente: chi sa chi è stato effettivamente contagiato nei giorni precedenti tra le persone che ha incontrato? Se fosse un addetto di supermercato che vede una sacco di gente, secondo Lei si potrebbe far il tampone a tutta la cittadinanza? Ammesso che sarebbe buon senso farlo, comunque non viene fatto perché i laboratori che analizzano i tamponi sono solo 2 in Italia e sono già allo stremo così. Si farebbe solo a chi presenta sintomi, il quale ha avuto tutto il tempo (per 15 giorni) di andare a far la spesa e infettare inconsapevolmente a sua volta, e quindi da un positivo potrebbero esserci (come non esserci) un sacco di potenziali contagiati che ancora non sanno di esserlo. Per non parlare poi di chi passa l'infezione in modo asintomatico... Quindi? Come si risolve tutto questo? Semplicemente così: evitando i contatti umani il più possibile e invitando CHI MANIFESTA SINTOMI DI AFFEZIONI ALL'APPARATO RESPIRATORIO, anche se lievi e ANCHE SE NON SA DI ESSER STATO A CONTATTO CON PERSONE CONTAGIATE (cosa impossibile da sapere a priori) A DIRLO IMMEDIATAMENTE AL PROPRIO MEDICO O ALLA GUARDIA MEDICA. Ciò è valido soprattutto per le persone più 'fragili' in questa circostanza. Non sottovalutare alcun sintomo ora é la chiave... Noi 'comuni mortali' non sappiamo quasi nulla di come agisce il virus, non è chiaro nemmeno a chi lo sta studiando, per cui chiedere un controllo in più può essere utile a volte.
Purtroppo il buon senso non sempre va di pari passo con la gestione dell'emergenza, che deve esser impostata secondo i mezzi che si hanno.
In ogni caso sapere il nome dei contagiati non cambierebbe purtroppo in alcun modo la prevenzione che si può fare, al contrario potrebbe far aumentare i casi di isteria in alcuni soggetti.
In ultimo concordo con Lei: capisco le esigenze dei commercianti di non rimetterci anche le mutande in questo periodo, ma in un momento di emergenza tutti quei beni e servizi NON di prima necessità o che possano essere a vario titolo indispensabili (ad esempio il meccanico che aiuta chi è in panne con la macchina potrebbe trovarsi ad aiutare un medico che sta andando a visitare un malato o a dare il cambio a qualche suo collega stremato, ma un aperitivo o una torta a domicilio li trovo abbastanza NON indispensabili...) credo siano solo motivo di circolazione di gente per motivi NON di prima necessità e fonte di possibili contagi.
La saluto con tutta la mia stima e rispetto, dialogare con Lei (anche su posizioni opposte) è sempre un piacere.

Meditavo su quanto sta accadendo a Bergamo, ma ci sono anche altri territori nelle stesse condizioni. Queste sono zone molto ricche in cui sono concentrati grandi capitali, grandi aziende, sarebbe insensato pensare che qualcuno non cerchi di approfittarne. Quale migliore occasione, la presenza del virus, per fare un po’ di sfoltimento? Il crimine perfetto (Lascio a voi dargli un nome), basta spargere il virus, un po’ di qua e un po’ di la, e il gioco è fatto. Chi non desidera arrivare finalmente a capo dell’azienda? Venire in possesso degli agognati capitali depositati in Svizzera? In un colpo solo si eliminano: genitori anziani, parenti scomodi, vari ed eventuali,sempre anziani o fisicamente debilitati. Questa è la verità, piaccia o non piaccia. La prova sono i comportamenti messi in atto come i filmati e cronache testimoniano. Come vogliamo chiamarli leggerezze, lapsus, distrazioni? Poi non importa che la volontà sia esplicita, basta che si svolga attraverso lapsus o atti mancati che poi sappiamo essere i veri indicatori di quelle che sono le reali intenzioni, e il gioco è fatto. A nulla vale qualsiasi provvedimento, anche il più drastico. Un esempio banale: non si è riuscito a diminuire di un solo pelino le corse sulla Futa, nonostante l’ostracismo generale. Solo così si può spiegare il non rispetto delle regole, il disprezzo di ogni misura di attenzione, questo sono gli uomini, poi lo spero bene che, non tutti siano così. oltre ad aver distolto milioni di euro di tasse per la sanità, tifando per quella privata,rivolgetevi adesso alla sanità privata! Ne sono un esempio lampante i provvedimenti presi da un fantomatico loianononsiferma. <E va be, ne morirà qualcuno in più, poi intanto manco lo conosco e poi dovrò pur “Tirare la carretta”> Che sono poi quelli che impongono un traffico micidiale in centro. sempre per il benessere dei cittadini

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