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Ospedale Simiani, comunicato del CAST dopo l'incontro con le amministrazioni di Loiano e Monghidoro

"Rilevata una posizione difensiva"

Il 23 gennaio l'associazione CAST ha incontrato i rappresentanti delle Amministrazioni di Loiano e Monghidoro per confrontarsi sul tema dell'Ospedale Simiani di Loiano.

In allegato  e di seguito il comunicato

COMUNICATO AI SOCI CAST 25/1/17 

L a sera del 23 gennaio scorso abbiamo finalmente avuto modo di incontrare ufficialmente le amministrazioni di Loiano e Monghidoro congiuntamente. Presenti all’incontro per Monghidoro il Sindaco Barbara Panzacchi e gli assessori Lolli e Pinto, per Loiano l’Assessore Rocca. L’argomento in questione era l’ospedale Simiani e le notizie su stampa e non riguardanti modifiche dello status e varie. 

Ci è stato detto che la prossima riunione del Comitato di Distretto Socio Sanitario (Comuni dell’Unione più San Lazzaro di Savena) il 6 febbraio prossimo, avrà per oggetto un documento proprio sulle intenzioni di intervento sull’Ospedale e su quello le due amministrazioni faranno le riflessioni del caso. Ritengono che qualsiasi iniziativa prima di quella data non sia utile. Hanno sottolineato che per le due amministrazioni il punto di partenza per qualsiasi discussione attorno all’ospedale è sempre il documento denominato “Relazione Ospedale Simiani di Loiano” del gennaio 2015 presentato ufficialmente in tutte le istanze e redatto dai due Sindaci (Carpani e Ferretti) e dai due Assessori alla Sanità di Loiano e Monghidoro (Baldini e Rocca), confermato con delibere di Loiano e Monghidoro, dei Comuni di Monterenzio, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno, Firenzuola e dall’Unione Valli Savena Setta. E’ in effetti un’analisi storica fino a quella data, con la sottolineatura che “per il nostro ospedale non si può parlare di tagli di servizi e reparti ma di riorganizzazione e razionalizzazione”. Nel frattempo, le cose non sono di certo migliorate, il progetto Casa della Salute non è decollato, si sente parlare di OSpedali di Comunità (Osco) e di privatizzazioni. 

Come Cast abbiamo rilevato nell’atteggiamento attuale delle due amministrazioni una posizione solo difensiva, un’attesa di nuove che, secondo noi, senza un’’opportuna azione parallela difficilmente inciderà positivamente sulle decisioni dell’Azienda Usl. 

Ed intanto, la situazione odierna?

Già in novembre scorso abbiamo sentito parlare durante l’incontro con l’Azienda Usl a San Lazzaro della possibile ripartenza della fisioterapia con autorizzazione e accreditamento della palestra di fisiatria (che nel corso degli anni, inutilizzata per i suoi scopi principali, era diventato un magazzino), ma ancora non se ne vede l’effettiva attuazione. L’ambulatorio fisiatrico e la palestra coi fisioterapisti sono due elementi assolutamente necessari per una struttura come la nostra, mentre nel migliore dei casi si può usufruire del servizio a Pianoro, attuato all’interno di struttura privata pagata regolarmente dall’Ausl con 5 fisioterapisti (dipendenti Ausl) a disposizione. Sulla richiesta di H12 per la radiologia, ci è stato presentato quella volta uno studio con dati parziali che porterebbe alla negazione della richiesta. Ribadiamo che l’allungamento alle 12 ore (che potrebbe essere messo in pratica con personale tecnico eventualmente reperibile al pomeriggio in caso di richiesta da parte del Punto di Primo Intervento) sarebbe necessario per completare il servizio e fungerebbe da filtro per il P.S. di Bologna. Ci risulta che la cardiologia è da oltre due mesi vacante per un incidente al titolare, e che le sostituzioni sembra siano in definitiva state solo 3. Gli assistiti hanno dovuto andare a pagamento, se economicamente in grado, per le urgenze di controlli,terapia ed esami, o altrimenti in giro per le strutture sanitarie, e la situazione è ancora così. Ricordiamo che presso il poliambulatorio di San Lazzaro di Savena sono presenti 3 cardiologi, con la vicina presenza del reparto di cardiologia al Bellaria, cioè a poche centinaia di metri. L’ambulatorio chirurgico nel nostro ospedale fa solo visite, ma potrebbe effettuare piccoli interventi quali asportazioni cisti, verruche ecc, con notevole minor dispendio di energie, tempo e 

denari da parte degli assistiti. Un ambulatorio di geriatria con visite agli esterni anche collegate ad un paio di sessioni al mese della Commissione Invalidi sarebbe un bel passo avanti. Attualmente spesso è necessario il trasporto con ambulanza a pagamento. Il reparto di Medicina con 4 medici che, oltre a ricoprire il turno notturno devono fare specialistica ambulatoriale, è in difficoltà. Quando i medici sono in ferie, le visite specialistiche sono sospese. Se ciò può avere un senso in città, da noi luglio e agosto sono periodi pieni e anche gli infermieri domiciliari vedono aumentare le richieste di prestazioni a domicilio in un territorio vasto e più popolato in quel periodo. Potrebbe venir utile una ristrutturazione delle agende cup, in particolare per gli esami di radiologia, e riservare alcuni posti ai residenti da liberare per tutti nel caso non siano stati utilizzati alla prenotazione. 

Queste (ma anche altre, se ci si pensa bene e si analizza meglio) sono le cose necessarie da ripristinare e/o ricreare perché il nostro diventi un presidio ospedaliero utile in questa landa svantaggiata, per una popolazione messa spessissimo alla prova ma attaccata al suo territorio. Il diritto alla salute tutelato dalla nostra Costituzione è questo: garantire in tutte le situazioni una equa distribuzione delle risorse, e non impoverire un territorio, quello di montagna, già ampiamente messo alla prova quotidianamente. 

N.B.: Registriamo intanto che nessuna risposta è ancora arrivata alla mail inviata in Unione (del 3 gennaio 2017) richiedente un’assemblea pubblica avente per tema l’Ospedale

Direttivo e Presidente Cast 

AllegatoDimensione
PDF icon cast1.pdf157.91 KB
PDF icon cast2.pdf67.06 KB
data pubblicazione: 
Mercoledì, 25. January 2017 - 9:29

Commenti

Il nostro sindaco è troppo impegnato per presenziare agli incontri?

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