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Barbara Panzacchi: "l' Appennino è il 'Calimero' della provincia di Bologna"

Il Sindaco di Monghidoro: “Avevano promesso di potenziare l' Ospedale di Loiano ma solo il 35% dei cittadini ha potuto fare esami specialistici al Simiani"

Da Notizie dalle Valli del Reno e del Setta

Rispecchia lo stato di fatto, la lucida analisi del sindaco Monghidoro Barbara Panzacchi sullo stato di abbandono in cui versa l’Appennino ‘imbambolato da promesse e mortificato dalle delusioni’, nel constatare che le promesse erano solo promesse regolarmente disattese. 
L’esame del sindaco sull’area di cui il suo comune è componente è certamente valida per l’intero Appennino.
“Da anni il territorio chiede che l’Ospedale di Loiano, unico e imprescindibile presidio sanitario dell’area Savena – Idice, che comprende Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, una parte di San Lazzaro e di San Benedetto Val di Sambro, finanche a Firenzuola, venga potenziato sia a tutela della salute dei residenti del territorio sia per favorire l’arrivo di nuovi residenti, che si spostano solo se nei comuni ci sono dei servizi”, ha detto nel suo intervento in Regione alla Commissione IV – Politiche per la salute e politiche sociali. Quindi tutte le politiche che Regione e Città Metropolitana stanno conducendo da anni per ripopolare l’Appennino, hanno valore solo e unicamente se in Appennino ci sono infrastrutture degne di rispetto: viabilità e mobilità, rete veloce e sanità. Il sindaco di Monghidoro ha aggiunto nella sua analisi-denuncia che: “ Insufficienza delle specialistiche (solo il 35% della popolazione ha potuto fare esami specialistici a Loiano) e tempi di attesa biblici, trasporti pubblici assenti per certi comuni, mancanza di strade che collegano le diverse vallate e costringono la popolazione (per la maggioranza anziana) a rivolgersi altrove, dove non ci sono treni o collegamenti pubblici. Noi siamo territorio disagiato e dobbiamo bastare a noi stessi”, rincara  “e i soccorsi devono essere sul posto e immediati, perché basta nulla perché rimaniamo isolati.”

Non si può che condividere l’analisi della Panzacchi, anzi è l’ennesima conferma che l’impoverimento dei servizi in Appennino è finalizzato a incrementarne l’abbandono. Ormai ci siamo convinti che questa è la realtà .  “ I nuovi residenti  si spostano solo se nei comuni ci sono dei servizi”, rileva il sindaco.

E noi ingenui ancora crediamo che la connessione a Internet sarà attuata per tutto il territorio appenninico, con ritardo ma sarà attuata ( i rinvii sono numerosi e a questo punto credere che siano motivati è difficile).  Quante volte hanno promesso di voler supportare il ritorno in Appennino destinando fondi a favore di nuovi insediamenti, ma si tratta di una miseria se si pensa che sono destinati per l’intero  Appennino.  Si sbandiera l’attuazione di miglioramenti dei servizi ospedalieri, della la viabilità, della connessione per consentire lo smart working anche a chi abita in montagna ma poi, guardando la realtà, tutto si rivela come una semplice bugiardata.

La verità invece è che in Regione e in Città Metropolitana in molti disprezzano l’Appennino e forse anche qualcuno che è dell’Appennino. 
Il conigliere regionale Marco Mastacchi in un suo video ribadisce la critica QUI

 

 

data pubblicazione: 
Sabato, 19. August 2023 - 14:56

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