Mercoledì, 24. April 2024 - 2:02

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Alberto Rocca: “il 5G è una tecnologia importante ma serve precauzione. Al CAST consiglio maggior trasparenza"

Alcune domande all' ex vicesindaco ed ex presidente del CAST

Ho incontrato l'ex vicesindaco ed ex fondatore e presidente del CAST (Comitato Appennino Salute Territorio), per raccogliere la sua opinione sulla vicenda del 5G e sul Comitato di cui è stato fra i fondatori.

Alberto Rocca, sei stato il fondatore e presidente del CAST (Comitato Appennino Salute Territorio), per quanti anni?

Il Comitato Cast è nato il 13 gennaio 2009 dai soci fondatori Alessandro Ferretti, Marco Ruggeri, Alberto Rocca, Angelo Borelli, Cesare Gironi, Cesare Albini, Stefano Lorenzi e Piero Baldassarri. Dal 2009 al 2011, gli anni caldi sul tema elettrodotto, è stato presieduto egregiamente da Alessandro Ronny Ferretti. Dal 2011 al 2014 ho presieduto io.

Quanti associati aveva il Comitato sotto la tua Presidenza?

I soci iscritti al comitato erano circa 150

Come venivano prese le decisioni? Esisteva un direttivo che decideva per tutti i soci ?

Per ogni tematiche da affrontare si interpellava prima l’assemblea dei soci la quale dava mandato ad occuparsi del tema; a quel punto il direttivo iniziava i lavori comunicando i vari passaggi e organizzando incontri pubblici.

Su quali vicende ti sei dovuto confrontare in quegli anni?

Nel mio mandato mi sono occupato soprattutto del tema importante delle trivellazioni nel nostro appennino (caso HUNT OIL, che avrebbe coinvolto Loiano e altri comuni) risolto in maniera positiva e poi dell’ ospedale Simiani, anch’esso risolto favorevolmente. Ho ricevuto personalmente a Loiano un comitato dalla Sardegna ed uno dall’isola d’Elba perché volevano informazioni su come siamo riusciti a risolvere il problema dell’elettrodotto e delle trivellazioni, in quanto anche loro stavano affrontando le stesse situazioni.

Si sta parlando molto del 5G che per alcuni aspetti ricorda la vicenda dell' eletrodotto. Che opinione ti sei fatto come cittadino?

Riguardo il 5G, personalmente penso che sia una tecnologia importante ed utile per molti aspetti, mi lascia perplesso la possibile dannosità per la salute umana ed ambientale. Non ci sono ancora informazioni sufficienti sotto tale aspetto e si potrebbe pensare che per il principio di precauzione servano ancora studi in merito prima di fare test sulle nostre teste.

Ad oggi non si conosce ancora la posizione ufficiale del CAST sul 5G (è stata chiesta ed attendiamo risposta ndr)Come ti comporteresti se tu fossi ancora il Presidente del CAST ?

Se fossi il presidente del CAST sinceramente non sarei in grado di prendere una decisione in merito, se non dopo avere organizzato un incontro con chi lo promuove e con chi invece ha dubbi sulla pericolosità e sicuramente dopo avere ricevuto il parere nonché il mandato dell’assemblea dei soci.

L’istituto Ramazzini è in prima linea contro la sperimentazione 5G sui territori. Da ex presidente CAST e da ex vicesindaco quale sarebbe stato il tuo rapporto con l’ Istituto?

Con l’ Istituto Ramazzini abbiamo sempre avuto ottimi rapporti di collaborazione sia come presidente del CAST che come Vicesindaco; ricordo che se il caso elettrodotto è stato risolto è stato anche grazie agli studi ed al contributo  di informazione dell’Istituto. Come vicesindaco abbiamo continuato sulla stessa linea, organizzando anche incontri dentro alle scuole.

In conclusione, cosa ti sentiresti di suggerire o consigliare all’attuale dirigenza del CAST?

All’attuale dirigenza del CAST consiglierei di organizzare più incontri sia fra soci e con la cittadinanza prima di prendere qualunque decisione, in quanto il direttivo ed il presidente sono espressione della volontà dell’assemblea dei soci che essi rappresentano e non portatori di opinioni personali anche se condivise da tutto il direttivo. Consiglierei anche una maggiore trasparenza su composizione del direttivo, numero dei soci, bilancio, statuto ecc. che sarebbe opportuno poter consultare sul loro sito (di seguito l'art. 2 dello Statuto del CAST ndr)

Articolo 2 - Scopo

L’associazione è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e democratico la cui attività è espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo.

Il comitato non ha scopo di lucro, è apolitico e apartitico, promuove la partecipazione dei propri associati alla vita della comunità locale e si prefigge di tutelare in ogni forma l'ambiente ed il territorio dell'appennino tosco-emiliano, la salute dei suoi abitanti e dell'ecosistema, l'integrità territoriale e paesaggistica; promuove altresì la raccolta differenziata dei rifiuti, nonché ogni iniziativa turistica, culturale, politica e giuridica atta a valorizzare detta tutela.

Il Comitato si propone di far si che i cittadini siano maggiormente informati e possano di conseguenza valutare con obiettività e coerenza, partecipando in modo attivo alla determinazione delle politiche ambientali e sociali.

L’associazione realizza la propria attività avvalendosi in modo prevalente del lavoro volontario e gratuito dei soci.

intervista realizzata da Danilo Zappaterra

data pubblicazione: 
Sabato, 9. November 2019 - 6:40

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