Distributori automatici latte
Distributori automatici latte
La vendita diretta di latte crudo è un fenomeno in espansione. Presso le aziende zootecniche, nei centri cittadini o presso i supermercati è sempre più frequente anche in Italia trovare distributori automatici di latte crudo. Il latte munto alla stalla viene filtrato e refrigerato, cioè portato a una temperatura compresa tra 0 e 4 °C, poi distribuito tramite distributori automatici a self-service: si inserisce la moneta e il beccuccio eroga il latte. Le bottiglie si possono trovare sul posto oppure portare da casa. Il latte non subisce nessun trattamento termico (pastorizzazione o sterilizzazione), né omogeneizzazione; in pratica si consuma al naturale.
I vantaggi per il consumatore sono indubbi: il latte crudo è più ricco di proteine e vitamine rispetto a quello pastorizzato, sotto il profilo del gusto è ricco di grasso non omogeneizzato, quindi più saporito del latte confezionato, ed ha anche un costo più contenuto, in media circa 1 euro al litro.
Esiste anche un vantaggio ambientale: si saltano molti passaggi di imbottigliamento e trasporto e si può riutilizzare il contenitore impiegato (ma solo se è di vetro), contribuendo quindi alla salvaguardia dell’ambiente. Anche l'allevatore ha i suoi vantaggi, con la possibilità di vendere direttamente una parte della sua produzione a un prezzo remunerativo.
Per poter vendere il latte crudo con i distributori automatici è sufficiente notificare all'Autorità Sanitaria di competenza un'autodichiarazione di possesso dei requisiti richiesti. Il latte prodotto deve infatti avere determinate caratteristiche dal punto di vista di carica batterica, cellule somatiche e deve essere privo di patogeni. L'allevamento, controllato annualmente, deve essere indenne da Brucellosi e Tubercolosi e avere locali di stoccaggio del latte autorizzati e a temperatura controllata. Infine l'azienda si deve organizzare secondo un piano di autocontrollo (HACCP) che deve includere le procedure di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature impiegate, il controllo dei parametri igienico-sanitari del latte, i tempi e le temperature dei contenitori adibiti al trasporto. Ogni giorno l'allevatore scarica dal distributore il latte non venduto, che utilizza per l'alimentazione dei vitelli, e, solo dopo l'esecuzione delle operazioni di pulizia della macchina, carica il latte fresco. (fonte : sitoweb Provincia Bologna)
I vantaggi per il consumatore sono indubbi: il latte crudo è più ricco di proteine e vitamine rispetto a quello pastorizzato, sotto il profilo del gusto è ricco di grasso non omogeneizzato, quindi più saporito del latte confezionato, ed ha anche un costo più contenuto, in media circa 1 euro al litro.
Esiste anche un vantaggio ambientale: si saltano molti passaggi di imbottigliamento e trasporto e si può riutilizzare il contenitore impiegato (ma solo se è di vetro), contribuendo quindi alla salvaguardia dell’ambiente. Anche l'allevatore ha i suoi vantaggi, con la possibilità di vendere direttamente una parte della sua produzione a un prezzo remunerativo.
Per poter vendere il latte crudo con i distributori automatici è sufficiente notificare all'Autorità Sanitaria di competenza un'autodichiarazione di possesso dei requisiti richiesti. Il latte prodotto deve infatti avere determinate caratteristiche dal punto di vista di carica batterica, cellule somatiche e deve essere privo di patogeni. L'allevamento, controllato annualmente, deve essere indenne da Brucellosi e Tubercolosi e avere locali di stoccaggio del latte autorizzati e a temperatura controllata. Infine l'azienda si deve organizzare secondo un piano di autocontrollo (HACCP) che deve includere le procedure di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature impiegate, il controllo dei parametri igienico-sanitari del latte, i tempi e le temperature dei contenitori adibiti al trasporto. Ogni giorno l'allevatore scarica dal distributore il latte non venduto, che utilizza per l'alimentazione dei vitelli, e, solo dopo l'esecuzione delle operazioni di pulizia della macchina, carica il latte fresco. (fonte : sitoweb Provincia Bologna)
data pubblicazione:
Lunedì, 5. July 2010 - 12:56
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