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L’antico ospitale dell’Anconella: tra i Bentivoglio, i Cavalieri Ospitalieri e la Linea Gotica

A parte rare eccezioni, vedi il bel portico di Madonna dei Boschi, è difficile trovare nei borghi della vallata del Savena, un porticato antico come quello dell’Anconella. Se poi si considera che sotto quel portico, nel buio di un freddo mercoledì invernale, trovi anche un’antica osteria sempre aperta che ti accoglie con la benevolenza con cui secoli fa venivano sfamati i pellegrini che percorrevano l’antica strada della Futa, allora ti sembra davvero di tornare indietro nel tempo.

Il Borgo dell’Anconella si sviluppa lungo i lati di quella che fu l’antica strada che da Bologna raggiungeva Firenze. Distante  35 km da Bologna e posto a 531 m.s.l. l’antico borgo si nasconde nel paesaggio collinare della vallata del Savena ed è caratterizzato da rocce affioranti, campi seminati e boschi di Roverella che coprono le cime dei versanti che separano l’attuale percorso della Futa con la strada di Fondovalle Savena.

A seguito delle scorrerie barbariche dell’alto medio evo, Bologna si svuotò ed i profughi diedero vita ai centri abitati di Anconella, Scanello e Scascoli. Il toponimo di Anconella o Antonèla viene quindi fatto risalire dal nome o soprannome di una famiglia che aveva accumulato numerosi possedimenti in questo territorio. Successivamente all’anno mille si narra che all’Anconella abbia dimorato un eremita la di cui santa vita indusse le vicine popolazione ad edificare una piccola chiesa unita alla sua dimora.

Nel 1249 i fumanti erano quattordici e dieci furono quelli rilevati nel 1371 mentre dagli estimi del 1366 risulta che la chiesa di Anconella aveva egual rendita alla chiesa di Roncastaldo, considerata quest’ultima una delle chiese montane più ricche della Prebenda. Il Calindri testimonia la presenza di 146 persone alla dipendenza dal Plebanato di Barbarolo fino a tutto il ‘700. Nel 1759 verrà abbandonata l’antica strada della Futa che passava da Anconella e Roncastaldo per via dei passaggi particolarmente difficili dovuti a  pendenze e strettoie. Infatti lasciata l’antica strada nel punto in cui scendeva ad Anconella si preferì costruire nuovi tratti di diversione, tra cui il più notevole era quello La Guarda – Sabbioni.

L’antico ospitale di Anconella

Dalla fine del Trecento in avanti, con il mutamento delle strutture politico-economiche-sociali, quando la strada diventa percorsa più da mercanti che da pellegrini, gli “ospitalia” diventano “ospicia”, cioè osterie-albergo con stallatico a pagamento. Ne sono stati rilevati undici nel tratto da Bologna (Porta S.Stefano) al confine toscano.

Alla fine del XIV secolo, sulla strada della Futa sono presenti osterie a La Guarda, Sabbioni, Loiano, la Fratta e Roncastaldo. Alcuni di questi ospitali segnano ancora tratti di strada già percorsi e poi, in diversi tempi, abbandonati come quelli di Anconella e di Roncastaldo. Nel 1573 Mons. Ascanio Marchesini percorrendo la diocesi bolognese in qualità di visitatore apostolico arrivò ad Anconella…continua nel n.40 del periodico Savena Setta Sembro che uscirà a metà Giugno 2011

Claudio Evangelisti

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data pubblicazione: 
Domenica, 8. May 2011 - 1:01
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