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Inizia a Loiano la guerra alla Vespa Cinese del castagno

E’ iniziata a Loiano la lotta alla vespa cinese (Dryocosmus kuriphilus) . Il parassita, estremamente infestante, prende il nome volgare proprio dalla Cina da dove è stato importato. La vespa cinese provoca danni molto evidenti ai giovani germogli e alle foglie su cui forma vistose galle.

Per i coltivatori di castagne è una vera e propria piaga, perché può compromettere seriamente le produzioni. L’insetto è presente in tutte le aree castanicole del nostro Paese e da tempo si è insediato anche in tutta la zona appenninica dove , però, dallo scorso anno viene combattuta dal  suo nemico naturale, il Torymus sinensis.

Il Torymus è un insetto parassitoide che attacca esclusivamente le larve della vespae ne arresta lo sviluppo. E’ questa l’operazione iniziata nel comune di Loiano con l’obiettivo di ottenere una progressiva riduzione della popolazione di vespa cinese. L’insetto è arrivato a Loiano dall’Università di Torino, trasportato all’interno di appositi contenitori termici, ed è stato pazientemente collocato a mano, in pratica un insetto alla volta, direttamente sulle galle.

Nel 2010 sono stati effettuati 12 lanci del  Torymus e  rientrano nel piano di lotta alla vespa cinese finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato dal Servizio fitosanitario della Regione in collaborazione con il Consorzio fitosanitario di Reggio Emilia, l’Università di Torino, l’Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia ed il Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese.

L’introduzione del parassitoide era già iniziata lo scorso anno in via sperimentale in un numero limitato di siti; questo per verificare l’effettiva capacità di adattamento dell’insetto nei nostri ambienti.

Forse pochi sanno che i primi parassitoidi sono stati "creati" in laboratorio . Dal 2009 infatti, un castagneto di Carpineti (RE) è divenuto una vera e propria “biofabbrica naturale” di questo insetto utile, che potrà consentire di produrre altri insetti per i lanci futuri. Una seconda biofabbrica sta per essere realizzata in un’area appositamente predisposta nell’imolese.

Sul sito della Regione è possibile trovare altre informazioni ed immagini

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data pubblicazione: 
Domenica, 1. May 2011 - 8:43
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