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"Un Papa rivoluzionario": da Loiano e Monghidoro in udienza pubblica dal Santo Padre

Un viaggio organizzato da "Il Tarlo" il 7 ottobre 2015. La poesia "Fratello Francesco non mollare" di Renato Tattini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un resoconto del viaggio a Roma in udienza pubblica dal Papa, organizzato dall'Associazione "Il Tarlo". In alllegato anche una poesia scritta da Renato Tattini e fatta pervenire a Papa Francesco.

 

UN PAPA RIVOLUZIONARIO

Il giorno 07/10/2015, l’Associazione Culturale “Il Tarlo” ha organizzato un pullman con a bordo 60 persone provenienti da Loiano e Monghidoro per partecipare all’udienza pubblica di Papa Francesco.

Quelle persone hanno molto apprezzato che un’associazione laica abbia intrapreso un’iniziativa come questa e, soprattutto sulla strada del ritorno, hanno manifestato la loro soddisfazione ed  il loro entusiasmo per quell’esperienza indimenticabile.

Va detto che, con i precedenti Papi, l’udienza pubblica, tranne in rare eccezioni, si svolgeva all’interno della Sala Nervi perché vi partecipavano tra le 6.000 e le 7.000 persone. Con l’arrivo di questo Papa, le persone sono diventate tra le 60.000 e le 70.000, perciò anche Piazza San Pietro comincia a diventare piccola.

La risposta a quest’aumento spropositato di partecipanti mi sembra molto semplice: la gente ha capito che questo Papa sta cercando, con coerenza, di onorare il nome che si è dato il giorno del suo insediamento. Ma c’è anche altro: quando dice che non si possono fare figli “come i conigli”, che ai divorziati bisogna dare un’altra possibilità, che anche i non credenti , se si comportano bene, potranno andare in paradiso, che anche i gay sono figli di Dio e che nessuno ha il diritto di giudicarli (nemmeno Lui), che la Società dello scarto oltre ad essere disumana, non può avere un futuro, che la distruzione e l’inquinamento dell’ambiente sono peccati di estrema gravità, che se un convento diventa un albergo deve pagare le tasse, che ogni parrocchia, in una fase di pesante crisi migratoria di gente che fugge dalla guerra, deve ospitare una famiglia di profughi. Va anche detto che, fin dal suo insediamento, ha rinunciato a risiedere nella “reggia” del Vaticano scegliendo un modesto appartamento a Santa Marta.

L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma questo basta per dimostrare che questo Papa non solo predica  il Vangelo  ma cerca anche di praticarlo.

Con l’enciclica “Laudato Sii”, il Papa propone un progetto all’intera umanità che i suoi denigratori (soprattutto interni) hanno definito una proposta “di sinistra”.

In realtà lui cerca semplicemente di agire in linea con il nuovo testamento e quando  ogni domenica, durante l’Angelus, invita a pregare per lui, lo fa perché ha capito di avere di fronte un compito difficilissimo: quello di riportare la sua Chiesa sulla via indicata dal Nazzareno.

Il fatto che, in questi ultimi tempi, i partecipanti alle udienze siano passati da 6-7.000 a 60-70.000, è un dato che non lascia spazio a nessun equivoco: questo dimostra che la gente, in questo passaggio difficile, sente il dovere di sostenere lo straordinario sforzo di Francesco, teso a rinnovare profondamente la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Renato Tattini

 

ottobre 2015

data pubblicazione: 
Martedì, 13. October 2015 - 12:31

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