Il bollettino dei funghi
Da circa un anno è attivo online un sito della Provincia di Bologna (in collaborazione con la Regione Emilia Romagna), che con il Centro Micologico Regionale dell’Arpa, pubblica un bollettino mensile dedicato al settore micologico (funghi)
Nel numero di settembre 2010 viene sottolineata la situazione del periodo autunnale quando i funghi (a causa delle piogge e delle temperature più fredde) prediligono i boschi “caldi”, come ad esempio i querceti . In estate prediligono invece i boschi situati ad altitudini più elevate dove maggiore è la concentrazione di umidità del sottosuolo.
Proporzionalmente con l’alta presenza di funghi si è registrato par i incremento di intossicazioni. Nella prima decade di settembre il centro Micologico è intervenuto otto volte coinvolgendo 12 pazienti.
L’Omphalotus Olearius (volg. Fungo dell’olivo) è stato il fungo che ha causato il maggior numero di intossicati (5); la Russula Olivacea volg. Rossola Olivacea (4), l’ Armillaria Mellea volg. Chiodini (1). In due casi l’emergenza non è riconducibile ad un consumo di funghi velenosi.
Particolare è il caso della Russula olivacea che, al contrario delle altre russule non commestibili, non ha odore sgradevole nè carne piccante. Al contrario ha odore gradevole e di gusto mite tanto che viene regolarmente consumato in alcune zone del nostro Appennino. Contiene però tossine termolabili che necessitano di cottura per essere rese inoffensive
E’ bene ricordare che i sintomi causati da questi funghi sono violenti dolori gastrointestinali e violenti episodi di vomito anche a distanza di alcune ore dal pasto.
settembre 2010
foto: Federico Caledda, Zigmunt Augustowsi
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