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Domenica 25 aprile Celebrazioni del 76° Anniversario della Liberazione

Le Celebrazioni si terranno senza pubblico in ottemperanza della misure anti-covid

Domenica 25 aprile , in occasione delle Celebrazioni del 76° anniversario della Liberazione, una delegazione comunale - costituita dal Sindaco Fabrizio Morganti, da un Agente di Polizia Municipale e da due componenti, rispettivamente uno di Maggioranza e uno di Opposizione, a rappresentanza del Consiglio Comunale - terrà la cerimonia per onorare la giornata, deponendo una corona presso i monumenti di seguito elencati:

▪ ore 9:00 - Livergnano (Comune di Pianoro), presso il monumento dedicato al Soldato Americano e al 2° Ten. Pil. John Richardson Cordeiro De Silva. Alla deposizione della corona prenderà parte anche una delegazione del Comune di Pianoro;

▪ ore 10:00Quinzano, presso il Monumento ai Caduti Piazza della Pace;

▪ ore 10:20 - Viale  Marconi, presso il Memorial Caduti 91° Infantry Division;

▪ ore 10:40 - Piazza del Municipio, presso il Monumento ai Caduti;

▪ ore 11:00 - Roncastaldo, presso il Monumento ai Caduti. La deposizione della corona sarà accompagnata da una benedizione del parroco di Loiano, Don Enrico Petrucci, e  vi prenderà parte anche una delegazione del Comune di Monghidoro.

Le Celebrazioni si terranno senza pubblico in ottemperanza della misure anti-covid

data pubblicazione: 
Giovedì, 15. April 2021 - 6:40

Commenti

Doverose le manifestazioni per il 25 aprile ;
ma bisogna andare oltre il rituale: la lapide del podestà collocata nell'ospedale non può rimanere come è; è una lapide che falsifica la verità storica: tra podestà e regime fascista da un lato e popolo dall'altro non c'era nessuna unità; i cittadini antifascisti auspicano un provvedimento che affermi la verità storica.
Se il consiglio comunale non se ne vuole occupare ne prendiamo atto , si andrà avanti diversamente.
Vito Totire, rete per la ecologia sociale

Tra chi ha perso la vita, chi ha perso dei cari e chi ha perso il lavoro ora è proprio il momento di spendere soldi e tempo per togliere la lapide.

Il fascismo fu proprio questo: milioni di persone persero la vita o i propri cari, distruzione delle economie e del lavoro, sfruttamento, barbarie, negazione dei diritti, disprezzo per la vita. Evidentemente c'è chi ha la memoria molto corta, o finge di averla. Fortunatamente molti ricordano, o per aver vissuto la tragedia della dittatura, o per i racconti familiari. Per questo oggi chi vuole riabilitare una ideologia nefasta non riesce a trovare di meglio della vigliacca affermazione che vigilare contro il fascismo è una perdita di tempo.

Non accetto lezioni da chi non ha nemmeno il coraggio di firmarsi con il suo nome, né tantomeno che il sig. Cortazar si permetta di dire che la mia sia una "vigliacca affermazione". La vigilanza sul fascismo si deve fare sempre, ma nel presente, non alterando la storia. Il fascismo non è solo quello che ha detto Lei, è stata una terribile realtà storica in cui tutta l'Italia è stata costretta a subire tantissime barbarie, ma la ricostruzione sommaria che ha fatto Lei sembra più frutto di una propaganda di una certa sinistra che non ha fatto molto di meglio (vedi le Foibe) ma sa solo puntare il dito contro altri.
Togliere la lapide non cancella ciò che è stato, si cancella solo con l'educazione al rispetto ed insegnando a tutti cosa DAVVERO è stato il fascismo, nel bene e nel male, ed insegnando a replicare il bene (pensioni, sanità, trasporti, tutele) e a condannare il male.

P.S.: mi aspetto che tutti quelli che sono a favore della rimozione della lapide (al posto della più semplice apposizione di una ulteriore lapide che spieghi perché la lapide fascista si trova lì) non prendano da domani più la pensione e rinuncino a tutto ciò che il fascismo ha portato di buono, per coerenza. Troppo comodo prendere le distanze dal fascismo ma goderne gli effetti... Se Loiano prende le distanze dal fascismo prende le distanze da tutto ciò che il fascismo ha introdotto, nel bene e nel male.

Mi aspetto anche di non essere più inquadrata come neofascista, non lo sono mai stata né lo sarò mai. Come tanti, condanno tutte le barbarie del fascismo e non sono d'accordo con chi auspica un ritorno del fascismo come inteso nel passato. Sono però una persona che rispetta la storia e la studia DAVVERO per imparare da essa a non rifare gli stessi terribili errori ma a rifare le stesse cose buone che sono state fatte in passato, senza farsi influenzare da correnti politiche di destra o sinistra che hanno altrettanti scheletri nell'armadio del fascismo ma si permettono di giudicare puntando il dito solo sugli aspetti negativi e chiedendo di cancellare un periodo storico così terribile ma così importante dalla storia. Solo la VERA cultura personale, data dalla curiosità di capire come davvero stanno le cose al di là dei pensieri altrui può portare ad essere corretti e a fare il bene.
Cordialmente

Alessia Pani
(che ci mette nome e cognome e si prende la responsabilità di ciò che dice, nel bene e nel male)

Le pensioni non sono merito di Mussolini. La previdenza sociale nacque nel 1898 con la fondazione della "Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai". Mussolini aveva 15 anni. Nel 1933 venne rinominata INPS. Quella che conosciamo come pensione sociale venne introdotta solo nel 1969. Mussolini era morto da 24 anni.

Se servono altre smetite da chi ha studiato DAVVERO la storia (Mussolini non ha istituito la cassa integrazione, la tredicesima, l'indennità per malattia, il voto alle donne, i treni in orario...) chiedete pure.

Mi hai aperto una finestra, ora entra la luce, grazie.

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