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Story

L'Amministrazione Comunale: "non è vero che l'Ospedale di Loiano diventerà un OsCo"

"Nessun allarmismo scriteriato"

Un comunicato dell'Amministrazione Comunale relativo all'Ospedale Simiani di Loiano

NON E’ VERO!!! 

Non è vero che è stato deciso che l’ospedale di Loiano diventerà un OS CO (Ospedale di Comunità). L’AUSL ha dovuto adeguarsi alla legge (DM 70) che impone la riorganizzazione sanitaria di tutta la regione Emilia Romagna. Per questo ha presentato un documento di proposta su cui gli amministratori sono chiamati a collaborare per costruire insieme ciò che dovrà essere, tra le varie altre cose non meno rilevanti, anche l’ospedale di Loiano, in base alle esigenze del territorio. E’ per questo che abbiamo creato un tavolo politico con dentro gli amministratori di 6 comuni (Loiano, Monghidoro, Pianoro, Monterenzio, Ozzano e San Lazzaro) che lavoreranno insieme per elaborare finalmente un piano a lungo termine per la riorganizzazione sanitaria di tutto il territorio, compreso il nostro presidio ospedaliero. E’ questo il momento di definire finalmente la fisionomia del Simiani, per dargli una veste nuova e calibrata sulle richieste del nostro territorio considerandone le sue specificità. L’allarme, che comprensibilmente si crea quando si parla di riorganizzazione ospedaliera, non deve trasformarsi in allarmismo scriteriato, che confonde, crea panico e diventa controproducente. Si sta spargendo la voce che l’ospedale diventerà casa di riposo, o che verrà privatizzato, che diventerà OsCo ...ecc., basandosi sulla vaghezza teorica del documento dell’AUSL, vaghezza inevitabile in quanto documento generale senza nulla di specificatamente programmato. Quello che sarà l’ospedale Simiani dobbiamo dirlo anche noi , amministratori in primis, in quanto eletti rappresentanti dei cittadini e certamente avremo cura, come già detto più volte, di convocare la cittadinanza per discutere insieme quando comincerà ad emergere qualche dato certo, attraverso assemblee pubbliche. Se serviranno forti prese di posizione lo faremo noi per primi pur confidando che non si renda necessario. Vi terremo aggiornati costantemente! 

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PDF icon V_Simiani_21022017_1.pdf225.73 KB
data pubblicazione: 
Mercoledì, 22. February 2017 - 8:37

Commenti

Ottima mossa, ci troviamo di fronte a un classico: il gioco della melina. Questo gioco si svolge così: prima mossa: si fa o si fa trapelare una ipotesi tragica, tale da creare sconcerto se non panico tra i sudditi. Seconda mossa: si nega tutto “ci siamo sbagliati” “ma no, stati tranquilli”. Terza mossa, e qui gioca sullo sconcerto precedentemente creato Terza mossa si passa a un calo funzionale e sostanziale dei servizi. Il suddito a questo punto che può fare? Si consola e pensa: “hoi poteva andare peggio” e ingoia. Fu così che fra annunci fasulli, finte smentite, cala qui, cala la: via la fisioterapia, via il fisiatra, calo dei posti letto allungamento dei tempi di prenotazione, chissà che alla fine non ci riescano. La cosa sconcertante è che sono circa venti anni che questo sfortunato Ospedale è sottoposto a un continuo stato d’incertezza, chiude non chiude, forse che si, forse che no, mah! Per “cercare di capire” il perché di tutto questo bisogna risalire alle origini. L’Em. Rom. è governata dal PD o ex Democristiani, la dice lunga. Questi governano con il 19% degli aventi diritto al voto, per cui manco hanno il problema di raccattare i voti. Per questi sono sufficienti i voti delle consorterie affaristiche lobbistiche e di potere per cui fanno gli interessi e che vogliono portare la sanità al privato. Niente da stupirci per questo tira e molla. L’unica cosa veramente seria è un “vero” rilancio di questo martoriato Ospedale. Per esempio vi pare possibile che per fare una risonanza magnetica occorra rivolgersi al privato? O perché fa comodo a qualcuno? L’unica cosa che hanno deciso, per spendere dei soldi, sono fantomatiche opere di “Miglioramento sismico” quando anche i sassi sanno che in caso di terremoto non servono assolutamente a nulla. Ahh… forse e per quello! Franco Bolognesi

Riguardando alcune la scena del film E.T. in cui il cuore dell’omino ricomincia a battere ho pensato alla situazione italiana. Non ho potuto fare a meno di rievocare quando si cominciò a ragionare in termini di maggioritario a discapito del proporzionale. Tutto cominciò con quello sciagurato voto del 9 giugno 1991 che abolì le preferenze plurime, quello in cui Bettino Craxi invitò ad andare al mare? Fu la prima spallata al sistema politico e portò all’abolizione delle preferenze al Senato. La seconda svolta fu con il referendum sulla legge elettorale. Fu svolto il 18 aprile del 1993 (95% di approvazione) una scelta che fu interpretata come una svolta in senso maggioritario, antiproporzionale. Da quel voto nacque il Mattarellum, prevedeva: maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi alla camera (collegi uninominali) e 25% con metodo proporzionale. La legge sostituì il precedente sistema proporzionale in vigore dal 1946 ed è rimasta in vigore fino al 2005. Anche allora si giustificò col fatto rendere il sistema più snello ed efficiente (Veloce). Dopo di che questa fu sostituita tanto per peggiorare le cose dalla legge ordinaria di Calderoli (Pocellum). Maggioritario puro (non ha preferenze) liste bloccate e candidati scelti dalle segreterie (Dichiarata incostituzionale). Legge elettorale che ha partorito l’attuale maggioranza. Non era difficile prevedere che saremmo arrivati a questo punto. Questo paese non ha fatto che conoscere un lento e costante declino, Il motivo è l’aver cancellato progressivamente, la RAPPESENTANZA POPOLARE. le conseguenze sono state catastrofiche. Sia ben chiaro non è che fossero tutte rose e fiori, anche allora i candidati erano imposti dalle segreterie quindi alle sezioni di partito ma, com’è risaputo: nella cabina ti vede solo Dio. Aver delegato alle segreterie dei partiti la scelta degli eletti ha impedito,soffocato quelle che potevano essere le istanze popolari dal basso. Ha impedito che queste potessero emergere, quindi che avessero voce, ha impedito il confronto-scontro ovvero una sana dialettica politica. E’ emersa una classe politica incapace, moralmente indegna,
vedi il patto di far eleggere il figlio di De Luca in parlamento. Si è creata una classe politica lontana dalle richieste e dai bisogni della base sociale, senza nessun rapporto con la realtà. Una classe politica autoreferenziale completamente assorbita dai propri interessi e a quelli dei cosi detti “Poteri forti”. Una casta d’incapaci, cinici e corrotti. Un corto circuito fra le istanze di base e la sfera decisionale. Non stupiamoci, quindi, se anche l’Ospedale di Loiano subisce le conseguenze i questo stato di cose. Ci sono voluti 20 anni per assistere a un lenta decadenza. L’ultimo micidiale tentativo di portare il processo alle sue estreme conseguenze è stato sventato con l’ultimo referendum. Evito di dire “per fortuna” perché la fortuna è dettata dal caso, dall’imprevedibilità, qui c’è un rigurgito di vitalità, di dignità di amor proprio, il cuore di questo paese ha ripreso a battere, come E.T.

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